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La storia e l’inerzia

LIVORNO – L’idea della Tuscan Port Authorities nasce a fine anni 90 con Nereo Marcucci, Franco Andrei e Tullio Tabani ma trova una sua definizione e proposizione a fine mandato Roberto Piccini. Fine maggio 2010 si annuncia alla stampa la nascita dell’Associazione dei porti toscani (ATP) il cui dichiarato obiettivo è fare massa e proporsi con maggiore forza in ambiti nazionali ed internazionali per concorrere con altri “sistemi” italiani ad attrarre gli investimenti privati.


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Ma bisognerà attendere fino ad oggi per vedere i primi programmi. E sorge naturale la nostra domanda in conferenza stampa sul perché di questo ritardo nelle operazioni. La risposta data da Giuliano Gallanti è sincera, dispiaciuta e assai poco diplomatica: “inerzia”.

Da sensazioni raccolte in ambienti interni all’organizzazione stessa questa associazione datata maggio 2010 pare più che altro il frutto di una politica di annunci. A suffragare questa impressione i fatti che narrano come questa organizzazione annunciata e poi effettivamente avviata non abbia mai avuto vero corpo in quanto mancante di presupposti basilari quali una sede propria, al limite itinerante, degli operatori dedicati e definiti, un proprio budget indipendente.

Questa debolezza strutturale permane e forse ora si può pensare, anche dall’impegno più sostanziale evidenziato in questa ultima riunione, che ci sia una volontà “politica” di dare una vera sostanza ed operatività.

I tempi, le necessità, e, cosa non da poco, lo stimolo derivante dalla maggiore operatività e sostanza esemplificate dalla Ligurian Ports lo richiedono. La nostra domanda era in effetti una provocazione volta a capire se effettivamente ora si possa considerare superata l’era della stagnazione per entrare in una fase di piena operatività.

Gallanti ripone piena fiducia nella validità di questo sistema associativo a fini puramente promozionali seppur riconoscendo un rischio: quello che queste associazioni fra porti, sempre più frequenti (ultime nate: Napa,Apulian Ports Association), diventino organizzazioni politiche svuotando le funzioni di Assoporti che, a suo giudizio, resta invece una associazione fondamentale. E’ uno scenario su cui riflettere…

Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
10 Marzo 2012

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