Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Rimorchio, il Neri-pensiero

Niente monopolio, investimenti pesanti e tariffe definite per legge – Solo il 40% delle navi a Livorno utilizza i rimorchiatori – I dettagli

Piero Neri

LIVORNO – Gallanti l’ha sostenuto a Venezia: “L’attuale servizio monopolistico del rimorchio – ha detto testualmente, come abbiamo già riferito mercoledì – non appare più rispondente ai criteri di competitività ormai indistintamente richiesti da un moderno sistema portuale”.

L’ha detto a Venezia, ma forse non aveva previsto che gli avrebbero risposto, e anche duramente, a Livorno. Con un articolato intervento su Il Tirreno di Piero Neri, l’uomo dei rimorchiatori, nel quale si contesta in primo luogo che esista un monopolio (“C’è semmai un’esclusiva”, che si guadagna con la rispondenza a parametri molto articolati e che non ha certo libertà tariffaria) e quindi si ribadisce che se il rimorchio è più caro di altri servizi portuali (pilotaggio, battellaggio, ormeggio) lo è anche per gli investimenti enormemente maggiori richiesti.


[hidepost]

Ed ecco la parte centrale della riposta di Piero Neri all’intervento veneziano di Giuliano Gallanti.

Per quanto concerne l’organizzazione di Livorno, mi permetto sottolineare che l’Azienda Neri ha iniziato spontaneamente già da molto tempo un percorso di completa ristrutturazione sia della propria flotta costruendo nel periodo 1998-2008 quattordici nuovi rimorchiatori azimutali FiFi-1 di cui nove per il porto di Livorno, sia della propria organizzazione lavorativa con una riduzione degli organici pari al 40%. Tutto ciò senza che sia conseguita una riduzione dell’offerta del servizio di rimorchio con conseguente nocumento all’utenza che scala il porto di Livorno.

E’ proprio grazie alla bontà ed alla tempestività di tale riorganizzazione se le tariffe del servizio di rimorchio nel porto di Livorno sono aumentate dal 2006 al 2011 solo dell’8% (7,93% per l’esattezza) ben al di sotto dell’incremento del costo della vita che nel pari periodo è aumentato del 12% circa.
Non mi riconosco pertanto tra coloro tacciati di “una cattiva capacità imprenditoriale”.

Riguardo invece al numero di utenti che scalano il porto di Livorno e quindi al numero conseguente di servizi resi è opportuno anche qui fare chiarezza in quanto contrariamente a quanto si possa pensare il servizio di rimorchio nel porto di Livorno non è obbligatorio ma è facoltativo.

Ciò significa che è il comandante della nave che scala il nostro porto a decidere se avvalersi o meno del nostro servizio, in quale misura ed il numero di rimorchiatori; fattori determinanti per tale valutazione sono le dimensioni della nave, la conformazione naturale del nostro porto ed in particolare l’ubicazione della banchina da raggiungere nonché le condizioni meteomarine.

La facoltatività del nostro servizio è confermata proprio dal fatto che su circa 13 mila navi che scalano annualmente il nostro porto solo circa 5 mila si avvalgono del servizio di rimorchio. Questo fa si che solo il 38% dell’utenza che scala il nostro porto sostenga il costo dell’organizzazione del servizio di rimorchio in maniera stabile e continuativa quando invece la maggioranza degli altri utenti ne beneficiano in modo sporadico e per ragioni magari legate a condizioni meteomarine avverse che “obbligano” per ragioni di sicurezza ad avvalersi del servizio di rimorchio.

Considerando poi che, come recentemente confermato da una sentenza della Corte dei Cassazione, il servizio di rimorchio è un servizio pubblico essenziale in quanto rappresenta un fondamentale presidio per la sicurezza in ambito portuale ed alla navigazione in genere, sarebbe plausibile che il costo di tale servizio fosse condiviso anche da quelle navi che non se ne avvalgono ma che comunque sono confortate da questo presidio di sicurezza.

Riguardo poi al raffronto del servizio di rimorchio con gli altri servizi tecnico nautici, ritengo che non sia fattibile e a chi sostiene che il servizio di rimorchio sia il più costoso fra i servizi tecnico-nautici chiedo come altrimenti possa essere diversamente visto che mentre il servizio di pilotaggio e quello di ormeggio si basano principalmente sulla fornitura di professionalità qualificata, il servizio di rimorchio oltre a necessitare di professionalità qualificate necessita anche di importanti investimenti per la costruzione e l’esercizio dei rimorchiatori.

E’ da evidenziare inoltre – conclude Piero Neri – che le prestazioni degli altri servizi tecnico-nautici sono usufruite dalla quasi totalità dell’utenza mentre, come detto, questo non avviene per il rimorchio.

Vorrei infine cancellare l’immagine dell’Impresa Neri come azienda monopolista ed in quanto tale avulsa da ogni logica di mercato e libera concorrenza semplicemente ricordando che il servizio di rimorchio portuale rappresenta per l’azienda appena il 30% delle attività svolte di cui il restante 70% sono effettuate in settori quali i salvataggi, l’assistenza off-shore, i lavori edili marittimi, le attività antinquinamento marino, i depositi costieri di prodotti petrolchimici tutte svolte in regime di libero mercato e per i quali la nostra società e la professionalità dei nostri collaboratori sono riconosciute come punte di eccellenza non solo in campo nazionale ma internazionale.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Marzo 2012

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora