La Cilp al bivio
Assemblee a raffica per decidere da chi farsi anticipare i fondi necessari
LIVORNO – La Compagnia portuali di Livorno sta facendo il pieno. Di assemblee. Mai così tante in così poco tempo. L’ultima delle quali, mercoledì sera, ha rimandato le decisioni a domani, domenica. Ammesso che a una decisione condivisa si arrivi.
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Il problema è quello, più volte trattato su queste colonne, di trovare un nuovo assetto sia operativo che economico alla Spa Cilp e alla Cpl. Come scrivevamo mercoledì, 3 milioni sono stati “prestati” a gennaio dal Gip, socio al 50% in Terminal Darsena Toscana, con l’impegno di restituirli entro il 31 marzo oppure di incamerarli (con l’aggiunta di altri 12 milioni) in cambio del 30% delle quota in TDT. Operazione con cui Gip diventerebbe azionista di maggioranza della Darsena Toscana con l’80% delle quote, lasciando ai portuali un residuo 20%.
L’operazione e i relativi accordi sarebbero stati praticamente già perfezionati, quando è piombata l’offerta alternativa – da qualche giorno preannunciata nel mondo politico cittadino – della “cordata” di imprenditori livornesi composta da Piero Neri, Enio Lorenzini e Giorgio Neri. Con una lettera inviata sia alla Cilp che alle autorità, la “cordata” si propone per fornire alla Cilp il “cash” per restituire i 3 milioni entro fine marzo, salvando così la quota del 50% dei portuali. Si offrono inoltre di anticipare il necessario di cassa per i prossimi mesi e per entrare nel capitale sociale di Cilp, sanandone la situazione finanziaria.
L’opzione livornese, che sembra benedetta a tutto tondo dal Pd e dalle istituzioni locali, non ha tuttavia raccolto sufficienti consensi nell’assemblea di mercoledì sera: tanto da aver richiesto una ulteriore assemblea per domani, domenica. Atipica anche per la scelta del giorno (la domenica è sempre stata sacra, nel mondo del lavoro livornese) dovrà comunque dare una risposta perché la fine del mese si avvicina e il termine concesso da Gip per la restituzione dei 3 milioni (che inizialmente era stato fissato al 29 febbraio) difficilmente potrà ancora slittare.
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