Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

E ora rischia anche il Salone

GENOVA – Sembrava eterno, e per anni ce ne siamo gloriati: il salone della nautica della Fiera di Genova, arrivato alla 51° edizione, è da tempo il più grande del mondo, avendo surclassato quelli storici europei di Londra e di Parigi. Ma adesso, all’improvviso, si scopre che il gigante ha i piedi d’argilla e traballa.

[hidepost]

Traballa tanto che lo stesso presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni oggi lo dirà al Satec. E nei giorni scorsi l’ha scritto con parole che non lasciano dubbi: “Attenzione, questa volta il rischio che il salone nautico lasci Genova è reale: diverse città italiane si sono attrezzate per ospitare grandi eventi della nautica ed altre, collocate in aree strategiche in centro d’Europa e con bacini d’utenza assai più interessanti per diverse categorie di espositori, potrebbero anche grazie ai loro poli fieristici all’avanguardia, candidarsi quali sedi alternative. E’ questo che vogliamo?”

Chiaro, anzi brutale. E non è un messaggio basato sulla teoria. Già nei giorni scorsi le più importanti aziende cantieristiche della vela – costruttori e importatori – hanno ipotizzato di disertare il salone nautico di Genova del prossimo autunno, suggerendo in alternativa di trasformare la cadenza del salone da annuale a biennale. Anche altri costruttori nautici del campo dei piccoli e medi yachts hanno annunciato scelte analoghe, o addirittura hanno fatto sapere di preferire il salone di Cannes, sia per servizi che per costi. E altri sembrano orientarsi ancora verso Milano, dove NavigaMi – rassegna giovane ma già molto gettonata – si fa avanti a spintoni.

La Fiera di Genova ovviamente si difende e ricorda i grandi investimenti fatti per favorire la rassegna, il costante miglioramento dei servizi, persino il contenimento dei costi. Sembra che tra Fiera e Ucina sia in corso una specie di braccio di ferro. E forse oggi dal Satec si potrà capire meglio se si tratta solo di strategie, o se davvero sta suonando la campana per un salone nautico biennale o addirittura in migrazione.

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Maggio 2012

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio