Trieste: accordo bonifiche Sin

TRIESTE – L’Autorità Portuale di Trieste, il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Trieste, i Comuni di Trieste e Muggia e l’Ente Zona Industriale di Trieste hanno sottoscritto alla presenza del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, l’Accordo di Programma per gli “Interventi di riqualificazione ambientali funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Trieste”.

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1 COMMENTO

  1. Per affrontare concretamente il tema del futuro della nostra Portualità e delle nostre economie
    sarebbe opportuno porsi alcune domande ???

    1. Crediamo ancora che le attività legate al mare possano realmente ritornare ad essere per noi come lo sono state in passato il cardine su cui fondare le nostre economie.

    2. Siamo veramente coscienti del notevole gap infrastrutturale dei nostri sbocchi al mare nei confronti dei Porti del Nord Europa, gap da imputare soprattutto alla miopia dei nostri Politici ed Amministratori che ha di fatto generato l’immobilismo infrastrutturale che ha purtroppo caratterizzato il nostro passato trentennio. Gap facilmente misurabile dall’amara constatazione che i flussi merceologici in transito tra l’oltre Suez ed i mercati Comunitari anziché sfruttare la vicinanza dei nostri sbocci al mare “Alto Adriatico ed Alto Tirreno” siano costretti date le nostre inadeguatezze infrastrutturali ad allungare ed appesantire notevolmente in termini di tempi e costi il loro già lungo percorso, ed oltrepassino Gibilterra per poi raggiungere i super attrezzati Scali del Nord Europa.

    3. Crediamo realmente che con l’attuale finanziamento ottenuto per la tanto osannata Piattaforma Logistica si siano finalmente risolti i problemi della Portualità Triestina, non illudiamoci poiché questo intervento contempla soltanto la realizzazione di un banchinamento ed un interramento del degradato e frastagliato frontemare presente tra lo Scalo Legnami e l’Impianto Siderurgico, per creare sia una nuova area recuperata al mare da porre al servizio dei traffici delle merci convenzionali, che porre nel contempo le basi per quella che dovrebbe essere la radice del futuro Molo VIII, infrastruttura che per dimensioni e potenzialmente dovrebbe diventare la vera Piattaforma Logistica di valenza Comunitaria, ma che però potrà vedere chiaramente la luce soltanto quando si saranno finalmente decise le dibattute ed incerte sorti della Ferriera di Servola (http://triestesuperporto.jimdo.com).

    4. Siamo realmente sicuri che per un moderno Scalo siano essenziali soltanto – fondali – banchine – piazzali – oppure pensiamo che siano sempre più determinanti le potenzialità dei suoi collegamenti gomma/rotaia, che chiaramente dovrebbero essere in grado di supportare e smaltire giornalmente e senza affanni i notevoli quantitativi di merci movimentate da un moderno Terminal Contenitori, soprattutto alla luce della notevole evoluzione tecnologica che ha interessato i sistemi di movimentazione stoccaggio delle merci e le dimensioni sempre più crescenti dei vettori che l’Armamento utilizza sulle rotte internazionali, vettori che ormai hanno già raggiunto capacità dell’ordine dei 18.000 teu. e sembra che siano già in avanzata fase di progettazione motonavi da 23.000 teu.
    Se consideriamo essenziali anche le potenzialità dei collegamenti, allora penso che dobbiamo darsi da fare “ed anche in fretta” se vogliamo che per noi la Tav ed il Corridoio Baltico non si rivelino soltanto delle infruttuose cattedrali nel deserto, poiché sono molte e particolarmente impegnative e molto onerose le cose da fare per far si che il Comprensorio Portuale Triestino sia messo nelle condizioni di poter supportare le notevoli esigenze di un moderno Terminal Contenitori come il Molo VIII, infrastruttura che dovrebbe a regime essere in grado di movimentare annualmente non qualche centinaia di migliaia di teu. ma diversi milioni.

    5. Pensiamo realmente che nel ristretto specchio di mare della Baia di Muggia ci sia anche lo spazio per insediare un Rigassificatore con annesso gasdotto costiero sottomarino Trieste Grado, senza andare a compromettere seriamente – la sicurezza – l’eco sistema – l’operatività e lo sviluppo della Portualità Triestina.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

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