Stop alla promozione internazionale la nautica teme una catastrofe
Appello al governo perché mantenga i contributi alle imprese che esportano – Nel mirino le proposte del governo nel decreto legge sulle “misure urgenti”
GENOVA – In un momento che dovrebbe vedere l’assoluta priorità del sostegno alla competitività internazionale delle nostre imprese e del Made in Italy nel mondo e che vede per la nautica un mercato interno che si va sempre più assottigliando, a danno soprattutto delle piccole e medie imprese, prive dei mezzi e della struttura necessari per raggiungere la clientela straniera dei mercati emergenti, UCINA Confindustria Nautica ha espresso forte preoccupazione in merito all’ipotesi che il DL “Misure urgenti per la crescita sostenibile” preveda misure destinate ad eliminare le già scarse risorse destinate alla promozione internazionale a cura delle associazioni di imprese.
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UCINA da sempre è impegnata a sostenere l’internazionalizzazione del comparto produttivo che rappresenta sia con proprie risorse finanziarie, sia attraverso accordi di partenariato pubblico-privato con il ministero dello Sviluppo Economico, sia attraverso intese operative con ICE.
Qualora tale disposizione venisse confermata all’interno della versione definitiva del provvedimento, anche le imprese del comparto nautico, realtà che necessitano di un sostegno forte non solo per la partecipazione alle principali manifestazioni fieristiche internazionali ma anche per favorire il loro insediamento nei mercati dei Paesi emergenti, verrebbero fortemente penalizzate.
Inoltre, anche il programma di attività di internazionalizzazione che UCINA organizza annualmente a sostegno dei propri associati, quali ad esempio la partecipazione ai principali saloni nautici internazionali in forma di collettiva o punto azienda, rischierebbe di essere gravemente compromesso proprio in un momento di forte richiesta da parte delle aziende che cercano nuovi spazi sui mercati internazionali per contrastare la crisi del mercato italiano ed europeo.
UCINA si è già messa disposizione delle istituzioni “per un confronto costruttivo che possa portare alla definizione di una misura che eviti un ulteriore aggravio alle aziende del comparto nautico già duramente colpite dalla crisi”.
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