La Toscana il distretto le illusioni
FIRENZE – La Regione Toscana ci prova ancora una volta: l’obiettivo, ciclicamente mirato ma mai raggiunto, è quello di creare un vero e proprio distretto della nautica da diporto, che diventi sede permanente di coordinamento del settore utilizzando il “Polo dell’innovazione” per sostenere questo ramo d’impresa, oggi in piena crisi per quanto riguarda il mercato nazionale.
[hidepost]In un incontro avvenuto a Livorno nei giorni scorsi, l’assessore toscano alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha messo alla frutta su questo tema le quattro province costiere interessate – Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara – cercando di coinvolgere anche i centri servizi più strutturati: Navigo, Canale dei Navicelli, Consorzio Apuano, Consorzio Magona, Net-Sprint insieme a Penta, polo per la nautica.
Nel riconoscere che la crisi non ha toccato solo i cantieri dei grandi yachts che hanno clienti quasi esclusivamente non nazionali (Benetti, Perini, San Lorenzo, Codecasa e pochi altri), Simoncini ha riproposto la vecchia idea del distretto, e della “rete” dei piccoli cantieri, che in questo modo dovrebbero essere facilitati all’export. Ha parlato anche del rifinanziamento di un prossimo bando a sostegno della crescita del refitting oltre che della spinta a cercarsi clienti all’estero. Il tutto, ha detto ancora Simoncini, attraverso Toscana Promozione che dovrà studiare come affrontare la crisi dei piccoli cantieri.
Nella prima settimana di settembre si discuterà in Regione di “governance” del settore coinvolgendo anche i sindacati.
Della serie: ogni iniziativa è certamente lodevole, ma i problemi dei piccoli cantieri e della nautica minore, quella che interessa il territorio, non si risolvono certo con utopie verticistiche di stampo pubblico. Quello che manca è una vera politica delle istituzioni locali – specie Comuni – per favorire i servizi alla nautica minima. La crisi si dovrebbe affrontare creando posti barca low-cost, scivoli per la nautica carrellabile, facilitazioni anche di sostegno bancario ai piccolissimi cantieri artigianali che “sono” la vera nautica popolare. Sull’internazionalizzazione, i grandi cantieri fanno da soli e non hanno bisogno di aiuto, i medi difficilmente accetterebbero di consorziarsi, i piccoli non avranno mai la forza. Ma è più difficile convincere un Comune a fare uno scivolo gratuito che non parlare di grandi voli pindarici affidati a una non certo strepitosa Toscana Promozione. Sperare è lecito: ma lo è anche avere dubbi.
A.F.
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