Camera di Commercio di Livorno un 2013 da 7,5 milioni d’entrate
Molti impegni a sostegno delle imprese e un record: quello delle spese più basse per dirigenti – Il Nardi/pensiero sulla Porto 2000 da privatizzare

Roberto Nardi
LIVORNO – Nella marea di cattive notizie relative all’anno che sta per arrivare – Pil nazionale ancora in caduta libera, disoccupazione in crescita, sfiducia generalizzata se non disperazione – il bilancio di previsione 2013 della Camera di Commercio livornese sembra quasi un’oasi di benessere. Presentato dal presidente Roberto Nardi, il documento parla di entrate globali realistiche per 7,5 milioni di euro, di cui solo il 27% sarà speso per il personale e il funzionamento interno (un vero, piccolo miracolo nel panorama degli enti locali) e quasi 5 milioni riversati in aiuti alle imprese o contributi alle categorie imprenditoriali sul territorio. Molti altri i motivi di orgoglio del presidente e del personale per il bilancio dell’anno prossimo: uno dei principali è che sarà completata l’informatizzazione degli uffici per cui entro il 2013 – è stato ribadito – almeno il 95% della carta sarà abolita, sostituita dal web. Già oggi via Internet le imprese e i cittadini possono avere in tempo reale tutte le informazioni dei registri camerali.
[hidepost]Un dettaglio sul preventivo delle entrate è costituito da una quota di circa 1,5 milioni di euro già in partenza considerati difficili da riscuotere (per cui se si parla di entrate globali realistiche a 7,5 milioni è perché le entrate calcolate sul dovuto saranno di 9 milioni). Perché difficili da riscuotere? Perché – è stato spiegato – dovrebbero venire da micro-imprese difficili da raggiungere, alcune di extracomunitari che si ritirano nel loro paese, altre realisticamente in crisi tale da non avere nemmeno i soldi per pagare Inps e altre imposte. Ovvero: il costo della crisi indirettamente colpisce anche la Camera di Commercio.
In questa realtà, l’istituto livornese – ha detto Nardi – è impegnato in molti progetti anche per recuperare risorse da bandi europei, compresi quelli messi a disposizione dalla BEI cui punta insieme alle camere consorelle di La Spezia, Cuneo e Foggia. Tra l’altro l’ente livornese è uno dei pochi ad aver mantenuto l’impegno di stanziare 1 milione di euro per la “bretella” del porto di Piombino, ammesso che l’autostrada tirrenica possa davvero essere completata a sud di Cecina. Altri impegni sono per la scuola, per la formazione, mentre a rendere orgoglioso Nardi è anche il rapporto tra dirigenti e personale: un solo dirigente (oltre al direttore generale) per 60 lavoratori. Se non è un record, poco ci manca.
Rispondendo a domande specifiche, Nardi ha chiarito che le Camere di Commercio non sono direttamente interessate all’accorpamento delle province e degli altri enti statali, come ha specificato lo stesso ministro Corrado Passera. Se riduzioni ed accorpamenti ci saranno, dovrà ancora essere stabilito come e quando. E sull’eventuale privatizzazione della Porto 2000 il presidente camerale ha ribadito la sua contrarietà (la Camera di Commercio è socio di minoranza con l’Autorità Portuale) a farlo prima che, come peraltro ha specificato il Consiglio di Stato, la società sia “opportunamente valorizzata”. Se qualcuno volesse invece farlo in tempi difficili, senza che ancora siano chiarite concessioni, competenze e attribuzioni – ha detto – dovrebbe rispondere di depauperamento dei beni pubblici. Più chiaro di così …
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