Quel paradossale stop all’Ecobonus mentre la UE studia di farlo europeo
L’intervento di Tommaso Affinita a Roma – I punti forti e i punti deboli della riforma alla 84/94 – Le reti TEN e la “cerniera” della sponda est italiana

Tommaso Affinita
ROMA – I traffici marittimi del nord Adriatico come cerniera tra il Nord Europa e l’est del Mediterraneo: tema più che attuale, visto che proprio l’Adriatico sta registrando nuove iniziative di collegamento, vivacità imprenditoriale nei porti, e anche qualche ventata di ripresa in tempi di crisi così lunga e difficile.
Se n’è parlato proprio a Roma nei giorni scorsi per iniziativa di RAM (Rete Autostrade Mediterranee) sotto il suggestivo titolo di Adriatic Gateway, nel quadro delle reti TEN e dei porti direttamente collegati: Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste più Koper. Introdotto da Cosimo Caliendo, direttore generale del ministero di Corrado Passera, il dibattito si è articolato sull’intervento dell’amministratore delegato di RAM Tommaso Affinita; che ha sviluppato temi già anticipati in parte nella recente assemblea di Confitarma, specie per quanto riguarda la bozza di riforma della legge 84/94 oggi in un difficile passaggio tra la commissione del Senato – che l’ha licenziata – e la commissione della Camera dove sta bordeggiando con un crescente carico di osservazioni.
[hidepost]Affinita ha sottolineato quanto sia importante per il range dell’Adriatico essere inserito nei progetti di reti europee intermodali. Ma ha anche ricordato che la riforma della legge 84/94, da tempo attesa dal cluster marittimo dell’intero Mediterraneo, ha molte ombre insieme a qualche luce. In stretta sintesi: tra le luci, la velocizzazione dell’iter dei piani regolatori portuali, il ruolo più decisivo delle Autorità portuali, un fondo proposto alla Camera per finanziare i collegamenti “dell’ultimo miglio” sui porti, con il 5% delle risorse all’Anas. Tra i limiti, il solito problema dei finanziamenti: l’autonomia finanziaria dei porti rimane una chimera, affidata a poche briciole.
Affinita ha anche riferito della paradossale situazione dell’Ecobonus sulle autostrade del mare. Ne abbiamo già parlato su queste colonne: un provvedimento che in tre anni ha portato vantaggi ambientali per 400 milioni di euro, che ha per il solo 2012 richieste bloccate per 565 mila viaggi e che è stato congelato dall’Ue che sta svolgendo un’istruttoria per presunti aiuti di Stato. Come a dire: non si capisce il nesso di un intervento così castrante quando la stessa UE starebbe studiando un analogo Ecobonus europeo anche per il nord del continente.
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