Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Superbacino di Livorno, decisa la gara

Da Roma sarebbe arrivata l’autorizzazione all’Authority – Rimane il problema dei tempi e della destinazione – Gli interessi in gioco

LIVORNO – Forse è stata la Provvidenza, per mano del libeccio, a scardinare la barca-porta del bacino di carenaggio. Perché mentre la Port Authority sta predisponendo i lavori di recupero del manufatto per il suo ripristino, arrivano indiscrezioni secondo le quali Roma avrebbe finalmente deciso che il complesso dei bacini livornesi – quello in muratura da tempo disastrato e quello galleggiante mai collaudato al suo massimo – deve essere messo a gara. Il prima possibile, compatibilmente con i tempi della burocrazia. E la Port Authority si starebbe già attivando per predisporre il bando di gara.
[hidepost]La notizia – o meglio, l’indiscrezione – sta ovviamente mobilitando i gruppi che hanno interesse al sistema dei bacini: prima di tutto Azimut-Benetti, che non ha mai fatto mistero della volontà di utilizzare anche il bacino grande per gli yachts sempre più grandi che intende costruire (ha già in costruzione un 95 metri e punta presto di sfondare il “muro” dei 100 metri); ma anche il Consorzio Bacini dei riparatori livornesi, che in occasione dell’incidente alla barca-porta ha sparato accuse di fuoco sullo stato della grande vasca. A seconda di come sarà articolata la gara potrebbero poi essere interessati anche altri grandi gruppi di riparazioni navali, compresi i genovesi e i napoletani. C’è chi mette in relazione l’improvviso nulla osta alla gara da parte di Roma anche alla vicenda del relitto della Costa Concordia: un relitto che ad oggi nessuno riesce a capire dove potrà essere portato per la demolizione dopo il recupero, vista la totale indisponibilità di porti vicini e di bacini di carenaggio adatti. Ma è difficile – o meglio, pressoché impossibile – che anche se ci fosse una gara ultra-veloce e un recupero della funzionalità del superbacino altrettanto veloce, il relitto della Concordia possa davvero arrivare a Livorno, esistendo altri problemi di dragaggio dell’accesso all’avamporto e di compatibilità della demolizione con tutta l’area Benetti dei megayachts, con il comparto immobiliare della “Porta a mare” e con la stessa città a poche centinaia di metri sottovento.
Sarà anche determinante la destinazione del superbacino che la gara dovrà indicare: se cioè verrà lasciata all’eventuale vincitore la facoltà di utilizzare il complesso come meglio crede (nautica, darsena navale per crociere, solo riparazioni e costruzioni navali) o se la gara stessa indicherà rigidamente le destinazioni. E’ probabile che l’Autorità portuale dovrà confrontarsi su questi temi anche con il territorio. Il che, ancora una volta, fa temere tempi lunghi: come quelli sui quali da anni si è “incartato” il permesso ad Azimut-Benetti di trasformare il porto Mediceo in un grande complesso per il refitting e il rimessaggio invernale dei mega-yachts.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Novembre 2012

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio