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Civitavecchia, un POT da record con mezzo miliardo di nuove opere

Già appaltati i lavori della darsena Servizi, del porto dei traghetti e dell’antemurale – Nascerà anche un “marina” per i grandi yachts- In crescita risultati ed occupazione

CIVITAVECCHIA – Il “sistema” portuale di Roma vede destinati 460 milioni di euro per nuove infrastrutture che faranno capo a Civitavecchia ma anche a Fiumicino e Gaeta. Questo il tema portante dell’illustrazione fatta dal presidente dell’Authority portuale Pasqualino Monti sul piano operativo triennmale approvato dal suo comitato. Parte delle risorse sono proprie dell’Authority, la maggior parte sono state “liberate” dal Cipe.
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Monti non ha nascosto l‘ambizione di far diventare Civitavecchia un porto determinante nel settore merci quanto lo è per quello dei passeggeri e delle crociere. La parola d’ordine è intermodalità. Ma altrettanto importante è spingere sui tempi, realizzando quanto finanziato al più presto. “Abbiamo già appaltato 230 milioni di lavori – ha detto Monti – e stiamo realizzando sia la nuova darsena servizi, sia quella dei traghetti con dieci nuovi attracchi e il prolungamento dell’antemurale. Anche nel settore del bunker ci sono forti interventi a spese dei privati. La Compagnia Porto – ha detto Monti – sta investendo sulla darsena Energetico & Grandi Masse per farne un vero e proprio polo di eccellenza mediterraneo”.
Civitavecchia guarda anche al grande yachting, consapevole delle potenzialità di essere il porto di Roma. “Stiamo trasformando – ha detto Monti – il vecchio e piccolo ma suggestivo porto di Traiano nel “marina” di Roma, che sarà pronto anch’esso in tempi brevi”.
L’obiettivo finale degli investimenti, per Monti, è chiaro. “Civitavecchia – sottolina – ha delle condizioni geo-fisiche naturali che forse nessun altro porto ha. Pesca 22 metri, 5 milioni di metri quadrati di retro porto, ha la possibilità di ampliare le proprie infrastrutture portuali per qualche chilometro, e, a differenza rispetto agli altri nostri grandi porti, abbiamo l’opportunità di allargarci e di continuare a farlo”. Anche per “entrare nei porti «core network»: perché tenere fuori Civitavecchia, il porto di Roma, dai porti di »core network» risulterebbe un grave, gravissimo errore non per Civitavecchia ma per l’intero sistema portuale del paese”.
Un porto, quello di Civitavecchia, che anche quest’anno, nonostate la crisi, ha mostrato dati in crescita. “Il cofinanziamento di queste opere – ricorda Monti – nasce anche dai risultati raggiunti in questo ultimo anno. Noi abbiamo aumentato del 10% circa la parte commerciale, rispetto ai passeggeri, e la nostra occupazione è aumentata del 16,8% in un anno”.
La speranza, con gli investimenti programmati e messi in cantiere, è di far crescere queste cifre: “Quando si parla di polo di bunkeraggio, di bacino di carenaggio, nuove infrastrutture, +16,8% dell’occupazione in un anno nonostante il porto sia tutto un cantiere – conclude Monti – noi ci auguriamo non dico di raddoppiare le risorse che lavorano nei nostri porti, ma certamente di avvicinarci a tali risultati”.

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Pubblicato il
21 Novembre 2012

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