L’Olanda che guarda a Livorno

Un aspetto della sala.
LIVORNO – Nonostante la crisi europea, il porto olandese di Rotterdam nel 2011 si è confermato leader mondiale movimentando merci per 434 milioni di tonnellate (nuovo record) e container per 11,8 milioni di TEU, più del totale degli scali italiani. Ed il confronto con il porto di Livorno appare fuori luogo se si pensa ai suoi 27 milioni di tonnellate nel 2009 (dai 34 del 2008) ed i circa 600.00 TEU. Anche se così diversi per geografia e dimensioni i due porti possono però collaborare e cercare insieme nuovi spazi operativi. Se Rotterdam domina sul Mare del Nord, Livorno ha infatti una posizione strategica nel Mediterraneo.
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Il tavolo dei relatori.
Per la Toscana e Livorno hanno partecipato il dirigente del settore porti della Regione Fabrizio Morelli, il presidente dell’Autorità Portuale Giuliano Gallanti e l’amministratore delegato Bino Fulceri di Interporto Toscano in rappresentanza del presidente Federico Barbera. Tra i relatori i dirigenti dei gruppi Neri, Argol, Azimut – Benetti. Ha moderato Raimondo Orsini, direttore della Fondazione Sviluppo Sostenibile.
Prima del suo intervento l’ambasciatore Michiel den Hond – a nostra domanda su quale sinergia può nascere dal convegno fra Olanda ed Italia, e con il nostro porto in particolare – ci ha detto: “Abbiamo entrambi lunga esperienza nel settore marittimo, ma i nostri porti, anche per la loro differenza geografica, si sono sviluppati in modo molto diverso l’uno dall’altro e questo ci offre la possibilità di imparare dalle nostre reciproche esperienze. L’Olanda ha una conoscenza particolare nell’intero comparto, nella logistica integrata e nelle infrastrutture sostenibili. Peraltro, i grandi scali hanno spesso bisogno di cooperare con strutture minori. Proprio ieri abbiamo visitato l’azienda Azimut Benetti: nei nostri obiettivi c’è infatti quello di sviluppare maggiormente la collaborazione nella cantieristica da diporto dove sia Livorno che l’Olanda possono reciprocamente avvantaggiarsi. Anche in materia di pianificazione dei porti possiamo portare la nostra esperienza, e non solo riguardo ai porti commerciali ma anche riguardo alle marine ed a tutto lo sviluppo urbano del territorio intorno ad esse. Oggi sono qui un numero di aziende olandesi di forte esperienza in ognuno dei settori citati che incontreranno operatori italiani al termine del convegno”. Ma noi, realmente, cosa possiamo offrirvi? abbiamo chiesto “la vostra creatività – ha risposto l’ambasciatore – in tutti i settori questa ha sempre attirato l’attenzione degli imprenditori olandesi e rappresenta per noi un forte stimolo a collaborare. E nel settore della crocieristica siete molto avanti – ha continuato – in questo Livorno in particolare ha un ruolo molto importante. Così come nel settore della cantieristica da diporto dove avete delle vere eccellenze: cantieri che riescono a produrre imbarcazioni di grande qualità ed in grande numero. Con lo scambio delle nostre esperienze possiamo rafforzare i sistemi economici dei nostri Paesi”.
Tra i temi trattati dal convegno: la piattaforma logistica costiera, la gestione degli scali, l’intermodalità, i trasporti, le eccellenze olandesi, l’innovazione sostenibile, l’inquinamento marino, la difesa delle coste, il turismo nautico, il porto di Rotterdam che, non a caso, l’Autorità Portuale di Livorno ha più volte visitato per studiarne l’organizzazione. “L’intermodalità ha un ruolo centrale e l’Italia ha un ritardo terribile in questo senso – ha detto Giuliano Gallanti nel suo intervento – ma fra i tanti problemi che hanno tutti i nostri porti Livorno in prospettiva ha un vantaggio: l’accordo raggiunto con le Ferrovie per realizzare il collegamento tra il porto di Livorno e la rete ferroviaria che ci farà accedere a mercati più lontani”. A fronte di un vantaggio i problemi sollevati dal presidente dell’Autorithy sono però stati tanti: la lentezza burocratica italiana in riguardo ad esempio all’esigenza dragaggi, la mancanza dell’ autonomia finanziaria delle Autorità Portuali che ci impedisce di costruire direttamente (siamo ormai gli unici a non averla), l’esigenza di trasformare l’Autorità in ente autonomo. E riguardo le Autostrade del Mare “sono un elemento importante – dice Gallanti – e c’è un forte ritardo in Italia. Abbiamo il problema che l’altra sponda, non facendo parte dell’Unione Europea, non è riconosciuta. Iniziative come quella di oggi verso questi Paesi possono, e devono farle, solo i privati”. Molti altri i punti dolenti toccati dal presidente Gallanti fra i quali l’esigenza della velocità nei controlli doganali ed il dragaggio. Due nodi che, se non sciolti, scoraggeranno sempre gli investimenti da noi. Ed ha concluso con la speranza che, con il nuovo assetto post elezioni, questi problemi annosi possano giungere finalmente a soluzione.
“Il convegno”, ha spiegato in apertura Alberto Ricci, “arricchisce i tanti legami storici con l’Olanda, ma segna anche l’avvio di nuove proficue collaborazioni, che spero producano ulteriori occasioni d’incontro e di sviluppo reciproco. Si concretizza così uno degli obiettivi del mio mandato, quello di favorire rapporti tra imprese livornesi e imprese estere. Il risultato di oggi è per me motivo di vera soddisfazione personale”.
In coda al convegno sono seguiti gli incontri bilaterali tra le aziende.
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