Piombino conferma: si a Costa Concordia
Sono state già presentate tutte le soluzioni tecniche – Un bacino provvisorio con 20 metri di pescaggio pronto in pochi mesi – I dettagli del porto di domani
PIOMBINO – Adesso esce allo scoperto anche Luciano Guerrieri, presidente della Port Authority di Piombino e vicepresidente di Assoporti: “Abbiamo già presentato le soluzioni tecniche – ha detto al Sole-24 Ore – per ospitare il relitto della Costa Concordia. In pochi mesi siamo in grado di attrezzare un bacino provvisorio con 20 metri di pescaggio e il relativo piazzale per le operazioni di demolizione della grande nave”.
[hidepost]Niente di nuovo rispetto a quanto abbiamo già pubblicato da settimane: ma l’affermazione di Guerrieri, che non è certo abituato a parlare a vanvera, conferma che il progetto – fortemente sponsorizzato, tra l’altro, dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – sta andando avanti ed ha tutte le chances per diventare quello ufficiale di Titan-Micoperi; ovviamente se i tecnici delle due imprese saranno davvero in grado di stabilizzare e rimettere in galleggiamento il grande relitto. Abbiamo già scritto che rispetto alla prima ipotesi di Micoperi, quello di rimorchiare il relitto fino al bacino di carenaggio di Palermo, è già stato bollato come poco realistico per la lunghezza della tratta di mare da percorrere a rimorchio: svanita la soluzione del bacino di carenaggio di Livorno – che rimane indisponibile e peraltro sarebbe condizionato dalla vicinanza delle aree residenziali della Porta Mare e dei cantieri Benetti – Piombino appare di gran lunga la soluzione più fattibile, a una sola giornata di navigazione del lento convoglio con il relitto come ha ben spiegato il comandante Angelo Roma, riconosciuto esperto di cose marittime e portuali.
Su Il Sole-24 Ore Luciano Guerrieri ha preannunciato alcune delle notizie che darà domani, giovedì 13, sullo sviluppo del porto, con l’ampliamento previsto dal piano regolatore, già approvato. Tra i dettagli: altri 1000 posti di lavoro oltre gli attuali 900, l’aumento della lunghezza delle banchine commerciali dagli attuali 2,5 km a ben 6 km, l’allargamento dei piazzali dagli attuali 300 mila mq a oltre 1 milione, un porto turistico fuori dalla grande diga foranea di Poggio Batteria per 800 imbarcazioni e navi da diporto (gara già assegnata alla “Porto Turistico dell’Arcipelago”) e un altro “marina” di 837 posti barca alla foce del Cornia, con 10 ettari per la cantieristica. Ha citato anche i costi: un investimento di 400 milioni di euro, ovviamente a tranche, che partirà proprio dal progetto urgente (anzi, urgentissimo) legato al relitto della Costa Concordia.
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