E all’Authority primi nomi della terna
NAPOLI – Si sussurra molto, in questi giorni, sui nomi della terna che dovrà essere ufficializzata a breve per la candidatura del successore di Luciano Dassatti alla presidenza della Port Authority.
[hidepost]La Provincia, che riprende fiato dopo la minacciata “spending Review” degli accorpamenti – progetto ormai defunto insieme al governo Monti – intenderebbe candidare l’ex senatore del Pd Riccardo Villari, con una breve (e turbolenta) esperienza come presidente della commissione di vigilanza Rai. La Camera di Commercio a sua volta ha già designato l’ammiraglio (Cp) Domenico Picone, che è stato anche comandante del porto e della direzione marittima, mentre i Comuni di Napoli e di Castellamare hanno designato rispettivamente Dario Scalella, manager di area di sinistra, e Luigi Bobbio, che da sindaco in scadenza avrebbe designato se stesso.
Se queste indicazioni dovessero tutte essere ufficializzate, la porta per la riconferma al secondo mandato dell’attuale presidente, l’ammirtaglio (Cp) Luciano Dassatti sarebbe praticamente bloccata, anche se l’ultima parola spetta – come stabilisce la legge 84/94 – al concerto tra il presidente della Regione e il ministro delle infrastrutture.
Un concerto che potrebbe anche slittare per la crisi imminente del governo: allungando i tempi della presidenza Dassatti o ricorrendo al commissariamento del porto di Napoli; ipotesi quest’ultima che nessuno auspica, visti i momenti difficili dello scalo sia in relazione alla crisi internazionale dei traffici, sia alla particolare debolezza del comparto economico di riferimento, come sostiene correttamente qui a fianco lo spedizioniere Antonio Sticco.
A.F.
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