A Trieste il punto su GNL e Greensisam
Tutte le preoccupazioni del porto espresse dal presidente Monassi – Strategici i magazzini della società di Maneschi
TRIESTE – Il rigassificatore fa paura al porto; e l’Autorità portuale di Trieste ha inviato al ministero dell’Ambiente – direzione generale delle Valutazioni Ambientali – una nota chiarificatrice in merito al procedimento del progetto GNL di Zaule.
Infatti, da notizie apprese durante la Conferenza di Servizi tenutasi presso il ministero dello Sviluppo Economico del 28 novembre (Conferenza dei Servizi sul terminal GNL localizzato a Zaule) risulta che sono all’attenzione della sopra citata direzione del ministero sia il progetto definitivo del terminal GNL, sia il progetto per il relativo elettrodotto.
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Marina Monassi
Dato che in questi ultimi mesi la direzione ha anche condotto l’istruttoria sulla procedura congiunta di VIA VAS del nuovo PRP di Trieste, il ministero ha avuto modo di valutare – con l’ausilio della Commissione VIA VAS – i nuovi e rilevanti piani di sviluppo del porto di Trieste, i quali, al momento dell’inizio dell’istruttoria sul rigassificatore (anno 2005), non erano ancora stati compiutamente formulati.
A ciò si aggiunge l’esponenziale crescita dei traffici del porto di Trieste registrata a partire dal 2011 in tutte le principali categorie merceologiche: movimento contenitori TEU (+ 39,61%), full container-tons (+50,21%), merci varie (+15,36%), rinfuse solide (+ 5,20). L’aumento dei traffici nel settore portuale del porto industriale (Zaule) è stato del 76,72%. Le navi sono aumentate del 6,05%. La crescita è proseguita anche nel 2012 che presenta variazioni positive rispetto al 2011, con picchi anche del + 100% ad esempio nel traffico passeggeri, interessato, in tempi recenti, anche dall’avvio della nuova linea con la Grecia.
Anche la SIOT – società del Gruppo TAL che gestisce il tratto italiano dell’oleodotto transalpino – ha previsto che nel terminale del porto di Trieste di cui è concessionaria arriveranno nel 2013 più di 500 petroliere che apporteranno un incremento del 20% in più rispetto all’anno in corso, per un totale di 40 milioni di tonnellate, che faranno del porto di Trieste il primo porto d’Italia per quantità di merce. La SIOT ha comunicato che non potrà tollerare alcun impatto negativo sulle installazioni del proprio terminale marino durante la fase di costruzione del rigassificatore, e neppure sulle fasi di operazione; la Società ricopre infatti un ruolo strategico per l’approvvigionamento di energia per Austria, Germania e la Repubblica Ceca, per cui non potrà essere accettata nessuna interferenza che comporti ritardi nelle operazioni di scarico del greggio presso i pontili in concessione. Ad avviso della SIOT, inoltre, il rischio terroristico aumenta nell´area in relazione alla presenza di strutture di tale rilevanza strategica.
Alla luce di queste informazioni e di una attenta discussione, il comitato portuale all’unanimità dei presenti ha deciso di riaggiornarsi nei primi giorni di gennaio 2013 per deliberare sullo studio e sui relativi dati di traffico attuale e futuro collegati al nuovo Piano regolatore portuale che la società Thecnital sta predisponendo e che sarà consegnato a breve.
Di particolare interesse le osservazioni dell’ingegner Giorgio Lillini, del dipartimento opere marittime del Genio civile che ha sottolineato quanto problematico oltre all’impianto, sia il tema della condotta sottomarina, i cui costi realizzativi per metterla in sicurezza potrebbero rendere antieconomico l’investimento.
Sulle problematiche di porto Vecchio prima delle considerazioni tecniche vi è stata la precisazione sulla richiesta di Portocittà di una proroga per la presentazione dei progetti e che da parte dell’Apt siano, peraltro, in fase di ultimazione i trasferimenti dei concessionari dal Porto Vecchio ad altre zone.
Se da un lato il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini ha rilevato come “ci si debba muovere in riferimento a quanto previsto dalla variante Barduzzi, dove si immaginano funzioni e attività che presuppongono il libero spostamento delle persone nelle aree del porto Vecchio”, il presidente dell’Apt, Marina Monassi, ha assicurato che da sempre sono state fatte attività in tal senso. “Per consentire lo spostamento dal Porto Vecchio di settori di Punto Franco – ha precisato Monassi – abbiamo anche acquistito il terreno attiguo alla ex stazione di Prosecco e stiamo predisponendo un progetto che potrebbe portare a estendere la zona franca ai 36 ettari della Ferriera di Servola”.
Monassi ha inoltre ricordato come sia stata lei, proprio sotto la sua presidenza del 2004-2006, ad approvare il piano Barduzzi e a concedere a Greensisam i 5 magazzini da cui si ricava un canone annuale di circa 600 mila euro. Inoltre si auspica che Greensisam parta con il primo cantiere entro gennaio 2013. Sempre durante la presidenza 2004-2006 è partito il restauro del Magazzino 26 che oggi è in concessione alla Portocittà. “Il primo atto della mia presidenza appena nominata nel 2010 – ha ribadito Monassi – è stato quello dell’apertura della bretella all’interno del Porto Vecchio e auspico che a breve vengano avviati i cantieri, perché la zona franca e la sdemanializzazione non devono essere invocate come scuse per non iniziare a lavorare”.
L’operatività è sempre garantita e lo sarà fino alla soluzione definitiva che è stata individuata nel trasferimento del traghetto Filippos proveniente dall’Albania allo Scalo Legnami, perché il traffico trae il proprio vantaggio proprio dall’esistenza del regime di Punto Franco. Per consentire tale soluzione sarà la stessa Autorità portuale ad intervenire anche finanziariamente per la collocazione di un pontone che garantirà in sicurezza il carico e lo scarico dei veicoli.
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Sul tema, il ministro Clini ha così risposto alle istituzioni triestine: “Desidero informarvi che, a seguito della nota che mi è stata inviata dal presidente dell’Autorità portuale di Trieste in data 10 dicembre 2012, contenente informazioni aggiornate sui dati e sulle prospettive a breve termine del traffico e dello sviluppo delle attività portuali, ho disposto un supplemento di istruttoria sulla Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti di impianti GNL di Zaule e “off shore” anche tenendo conto della Valutazione Ambientale Strategica del PRP di Trieste, ancora in corso, e delle prescrizioni IMO in materia di sicurezza. Vi sarò grato se vorrete trasmettere al ministero ogni utile contributo in merito”.
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Intanto è stato firmato dal presidente dell’Autorità portuale, Marina Monassi e dal direttore provinciale dell’Inail, Carmen La Bella, il protocollo d’intesa che vede anche coinvolto l’Istituto di Cultura Marittimo Portuale di Trieste, per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza nell’ambito portuale sottoscritto presso la Prefettura di Trieste il 16 aprile 2008, in forza del quale continua la collaborazione già da tempo intrapresa
Nel Protocollo sono contenuti due accordi. Il primo consiste in un progetto di formazione integrativa su sicurezza e prevenzione ed è indirizzato ad imprese operanti nel Porto di Trieste che richiedano la partecipazione all’iniziativa.
L’adesione al progetto permetterà alle aziende aderenti di ottenere – a seguito di sopralluogo da parte di un tecnico dell’Autorità Portuale per la verifica delle condizioni di sicurezza e dell’adempimento degli obblighi previsti dalla legge in materia di formazione dei lavoratori – un pacchetto formativo aggiuntivo alla formazione obbligatoria, con docenti certificati da ICMP e successivo rilascio di attestato di partecipazione in formula congiunta INAIL Trieste – Autorità Portuale – ICMP.
Gli interventi sono a totale carico degli enti sottoscrittori dell’accordo, ovvero Inail, Autorità Portuale di Trieste ed Istituto di Cultura Marittimo Portuale di Trieste
Il secondo progetto è finalizzato alla realizzazione di un Wbt, cioè di un prodotto di formazione a distanza, fruibile via web, consistente in un multimediale interattivo costituito da un gioco di simulazione sui rischi dei lavoratori e delle aziende nella realtà portuale. Il Wbt sarà pubblicato sul sito dell’Autorità Portuale di Trieste e quindi disponibile a tutti senza costi aggiuntivi di duplicazione e distribuzione.
Nell’occasione è stato proiettato il video prodotto da Inail e Apt come esito di un progetto congiunto e che rappresenta l’introduzione alle norme di sicurezza e che sarà distribuito a tutti gli operatori dei portuali.
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