A Paduletta le aree per il TCO
L’Autorità portuale ha concordato di acquisirle dalla Spil (Comune) e dalla Cilp: ma il vero problema rimane la disponibilità della banchina sulla sponda est
LIVORNO – Ne abbiamo parlato anche di recente, rilevando come le aree di Paduletta, un tempo strapiene di auto nuove per conto della Cilp o di altre tipologie di traffici sempre per i portuali, oggi sono desolatamente vuote: e dipendono da un modulo di banchina sulla sponda est, il quinto, che viene ricostruito con tempi da lumaca.
Adesso, quasi all’improvviso, la città s’è svegliata prendendo atto che parte delle aree di Paduletta – circa 27 mila metri quadrati, di cui 19 mila dei 100 mila della Spil del Comune – fanno parte del lotto richiesto dall’Autorità portuale per attuare concretamente le indicazioni del Pot.
[hidepost]Un Pot, sia chiaro, approvato pressoché all’unanimità il mese scorso (contrario solo il rappresentante dei portuali Enzo Raugei): e che indica con precisione la necessità di usare le aree di Paduletta per trasferirvi il Terminal Calata Orlando dei rinfusi.
Le aree interessate all’operazione, con alcuni manufatti che si affacciano sull’ultimo modulo di banchina della sponda est della Darsena Toscana, sono dunque destinate al trasferimento dalla calata Orlando del terminal TCO: perché solo liberando la calata Orlando dal terminal rinfusi può andare avanti il progetto di fare dell’Alto Fondale e della stessa Orlando il grande terminal per le crociere che la Porto 2000 chiede da tempo.
L’operazione ha avuto, nei tempi, svariate varianti. Inizialmente il TCO era destinato al molo Italia, ma oggi per quest’ultimo la nuova pianificazione prevede cellulosa e forestali, da sfrattare dall’Alto Fondale non prima però di aver dragato anche la banchina nord e quella di testata dello stesso molo Italia; e non prima – sottolineano i portuali della Cilp – aver trovato un’alternativa (altri capannoni) allo “sfratto” dai capannoni dell’Alto fondale dove oggi si opera con i forestali e dove la Porto 2000 intende invece realizzare il nuovo terminal crociere. Un puzzle complesso, quello codificato dal Pot , che richiede non solo l’acquisto da parte dell’Autorità portuale dei terreni di Paduletta, ma anche – dopo il trasferimento del TCO in quelle aree – importanti lavori di ribanchinamento e dragaggio della calata Orlando per ospitarvi le navi da crociera insieme alla dirimpettaia Alto Fondale.
L’intera operazione prevista dal Pot è comunque al momento ancora alla sua fase iniziale, cioè ai controlli sul valore delle aree chiesti all’Agenzia del territorio dalla stessa Authority portuale. Una procedura prevista dalla legge, ma che di questi tempi si è resa quanto mai opportuna dopo la “scottatura” sull’operazione Vicarello, che ha visto nei giorni scorsi una serie di condanne per una presunta super-valutazione di aree acquistate – con i contributi Ue per le Autostrade del mare – ai tempi dall’Authority sotto la presidenza Marcucci.
In attesa che l’Agenzia del territorio si pronunci sui valori reali delle aree di Paduletta, l’Autorità portuale sta procedendo – come abbiamo accennato – al banchinamento dell’ultimo lotto della sponda est della Darsena Toscana: quei 200 metri di banchina che diventeranno fondamentali per le navi dei rinfusi (anche perché i pescaggi vanno crescendo di anno in anno e quelli attualmente garantiti alla Orlando sono da tempo insufficienti) ma sui quali si appuntano anche gli interessi delle due società (per traffici di oli vegetali e per carpenteria) che hanno chiesto all’Authority di potersi insediare nell’area. E sulle cui richieste non mancano, al solito, polemiche e distinguo.
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