Nereo Marcucci la Provvidenza per la Cilp?

Nereo Marcucci
LIVORNO – I cento giorni all’Elba di Napoleone, con minaccioso rientro in Francia con tutto quello che ne è seguito, sembrano – mutatis mutandis – un paragone accettabile con un po’ di sana ironia alla storia del rientro di Nereo Marcucci a Livorno, tra le braccia della Cilp.
Paginate dei quotidiani hanno commentato la notizia: ma non è niente rispetto al volar delle penne nel pollaio del Pd, dal quale il nostro si era tirato fuori sdegnoso andandosene da Livorno, e alle analoghe reazioni in tutte le alte sfere (se così si può dire) del potere cittadino.
L’interrogativo principe è: si “accontenterà” Nereo Marcucci di fare il super-manager di una disperata Cilp? Sarà il suo “uomo della Provvidenza”, per citare una celebre – e in questo caso imbarazzante – definizione? O considererà la nuova carica un semplice trampolino per puntare a più alti destini locali, visto che ci sono parecchie scadenze ormai prossime per poltrone più che compatibili con le sue capacità?
[hidepost]E’ bastato questo sospetto – che serpeggia senza esclusione di luoghi né di personaggi – per rendere incandescente il fine settimana. Ma per ora Marcucci non alimenta le paure. Era già bravo di suo; ma nei dieci anni di quotidiane battaglie al massacro dentro Contship – con insegnanti del calibro internazionale dei signori Ekelmann – ha imparato a sedersi sulla riva del fiume in attesa del passaggio dei cadaveri nemici: cadaveri, o meglio ancora decotti, sfiduciati, quotidianamente vilipesi e sotto accusa. Il Marcucci decisionista, nel bene e nel male, con il passar degli anni e dei successori è diventato un’icona, persino rimpianta e santificata. Oggi come oggi, l’antico sindacalista della Cgil che seppe diventare il primo presidente di Authority portuale italiana e superare su quella poltrona non banali attacchi (da ricordare la guerra vinta contro il concittadino ministro Altero Matteoli) è considerato da molti la speranza di un rinnovamento, sia per il porto che per la città. E c’è da giurarci che con il suo ritorno ufficiale, la sua forza aumenterà: come scriveva Virgilio dell’“Eneide”, Viresque acquirit eundo. Con un unico nemico da cui guardarsi, se ci è concesso un piccolo memento: se stesso.
In attesa che il contratto con Cilp sia perfezionato, da palazzo San Giovanni filtrano le gustose indiscrezioni che sempre accompagnano questi eventi. Nereo sfratterà dal suo ufficio, nell’ala nobile, Vladimiro Mannocci, che sarà trasferito nell’ala dei ricordi, dove già ebbe la sua tana l’ingegner Mostardi. Il super-manager sarà a contatto diretto con Enzo Raugei, anche se sembra che nell’operazione i suoi sponsor veri siano stati, più che “Lampadina”, i consiglieri Dalli (“Dallo”) e Franchini (“Brunetta”). Nessuno dei due recenti super-manager chiamati da fuori sarà al momento sostituito. Alberto Bruschini è in partenza? Da via San Giovanni smentiscono. “Vogliamo rafforzare il brain thrust, non certo indebolirlo – dicono Raugei e i suoi – perché nel prossimo futuro le sfide saranno molte.
Nessuno ne ha parlato, in queste ore, ma una delle sfide che Nereo Marcucci sarà chiamato ad affrontare è anche quella delle concessioni dell’Alto Fondale che Giuliano Gallanti vuole strappare ante-tempo alla Cilp (scadono nel 2024) per creare il più grande terminal crociere d’Italia. La Cilp ha già presentato un ricorso al Tar con lo studio Padovani di Pisa (non si fidava degli avvocati livornesi?). E probabilmente sarà da questo punto fermo che Marcucci dovrà avviare la sua campagna contro l’Authority: della quale conosce punti forti e specialmente punti deboli, uomini forti e uomini debolissimi.
Ci sarà, in ogni caso, da divertirsi. Anche se forse si divertiranno meno i tanti protagonisti di questa che si annuncia come una stagione di guerra. Nel nostro piccolo, s’intende.
[/hidepost]