E sull’Authority tanti appetiti poche certezze
PIOMBINO – Se l’assemblea di Assoporti a Piombino doveva essere il canto del cigno di Luciano Guerrieri, forse il cigno ha più che altro pigolato. E del resto non è colpa di Guerrieri, quanto della scarsa rilevanza che Assoporti sembra avere per il sistema-governo (o non governo di questi tempi, che non ha cambiato le cose).
[hidepost]Semmai Guerrieri deve contare, per lasciare un segno nella storia, sull’operazione “Concordia”: ammesso che con l’aiuto di Clini e di Rossi le promesse si concretizzino. Sarebbe un’uscita alla grande.
Vada come vada, Luciano Guerrieri come noto è sullo scalo: e intorno alla poltrona che sta per lasciare dopo due mandati volteggiano aspirazioni, candidature, sbarramenti incrociati e anche parecchi veleni. Per esempio: entro i primi giorni della prossima settimana dovrebbe scadere il termine per la presentazione al ministero delle “terne” per il successore; ma ad oggi sia il sindaco di Piombino (che qualcuno indica come possibile auto-candidato) sia quelli di Portoferraio e di Rio Marina hanno fatto più che altro manfrina. Dalla Camera di Commercio filtrano indiscrezioni sulla candidatura di un giovane funzionario del ministero delle Infrastrutture e Trasporti: nonché critiche dirette alla Provincia di Livorno che, pur dovendo anch’essa esprimersi, sembra aver blindato l’operazione e non l’ha mai messa nemmeno all’ordine del giorno di una commissione. Forse perché – e qui si entra nel gioco dei veleni che accompagna ormai da sempre questi avvicendamenti – si spera che tra i rinvii dovuti alla prorogazio, un eventuale commissariamento in attesa delle nuove commissioni parlamentari e altre prese di distanza, si definiscano i ruoli delle Province e si apra una ipotesi di cambio di poltrona (da palazzo Granducale a Piombino) dello stesso presidente Giorgio Kutufà?
Le aspirazioni però sono tante e il silenzio ufficiale di questi tempi nasconderebbe tentativi di spartizione degni del solito sistema della politica: insieme alla presidenza scade anche la segreteria generale dell’Autorità portuale e si dice che a quest’ultima poltrona – tutt’altro che secondaria, come si sa, anche per retribuzione – aspirino sia il sindaco di Portoferraio sia il console della residua pattuglia dei portuali piombinesi. Voci, ovviamente; e solo alcune delle tante, tantissime che girano in queste ore, più o meno inattendibili. Ma che danno il senso di un clima che non sembra molto diverso a quello nazionale: insomma, detto in parole gentili, un gran casino.
A.F.
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