Il TCO, l’altra eterna attesa
LIVORNO – Basterebbe forse la foto: una bella nave da crociera (tra l’altro di una delle compagnie che sta facendo le corna a Livorno) sullo sfondo di mucchi di rinfuse del TCO, a poche decine di metri sopravvento al lussuoso bastimento. Eppure il TCO (Terminal Calata Orlando) avrebbe dovuto essere da tempo delocatizzato proprio per lasciare spazio a tutto il comparto tra l’Alto Fondale e la calata Orlando al grande e finalmente funzionale terminal delle crociere. Lo dice il POT recentemente approvato, lo dice la bozza di piano regolatore portuale che (a passo di lumaca…) sta avanzando, l’hanno detto più volte Gallanti e Provinciali, che certo non ignorano il problema.
[hidepost]Ma insieme alla sorte della banchina 75 – anch’essa quasi certamente ormai sottratta alle crociere per accogliere la nautica “cacciata” dal Mediceo – che pure era l’ideale per le crociere di media grandezza, siamo ancora nell’incerto.
Il fatto è che del trasferimento del TCO si parla ancora in termini generici, senza alcuna decisione formale su come sarà l’area destinata ad accoglierlo alla radice della sponda Est e specialmente senza che sia stato fornito un lay-out preciso di quest’ultima. Anche di recente i soci del TCO si sono interrogati sul come mettere in moto un meccanismo complesso (e costoso) di trasferimento senza avere una mappa sufficientemente precisa dell’area loro destinata. Per il trasferimento, va fatto un progetto dettagliato, con analogo progetto finanziario: ma se non sanno come sarà l’area concessa loro, se sarà quadrata, rettangolare, a trapezio o a forma di S, come prepararsi in termini concreti?
E’ un’altra incognita non da poco sul sospirato progetto di una stazione crociere articolata sulle due banchine. E fa temere che per una soluzione reale si debba guardare non più al traguardo del 2014 ma ben oltre. Con il legittimo timore che le grandi compagnie delle crociere, a fronte di una crescente offerta della concorrenza, non stiano certo ad aspettare…
[/hidepost]