Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Scambio di aree a Livorno tra Lorenzini ed LTM

L’operazione approvata all’unanimità in comitato portuale – L’attesa della riattivazione della Bengasi – La relazione di Paroli sulla razionalizzazione del comparto dei ro/ro

La riunione del comitato portuale.

LIVORNO – Passetto dopo passetto, il porto si avvia alla razionalizzazione dei vecchi “pollai” e all’assetto previsto dalla bozza di piano regolatore con la “zonizzazione” per traffici omogenei. Intanto sia la commissione consultiva che il comitato portuale subito dopo hanno dato il via libera all’unanimità alla delibera che autorizza lo scambio di aree tra due terminalisti da tempo presenti nel porto industriale, Lorenzini e Livorno Terminal Mediterraneo (LTM).
Lorenzini, che è specializzato nella movimentazione di merci varie, container, forestali e ro/ro, e che sino ad oggi ha operato principalmente lungo la sponda est della Darsena Toscana (ha in concessione l’accosto 15 B e le aree retrostanti dell’accosto 15C), acquisirà il contiguo accosto 15A, oggetto di rinuncia da parte della società LTM.
[hidepost]Contestualmente, la società LTM, terminal che gestisce le operazioni di imbarco e sbarco delle navi Ro/Ro nella Darsena n.1, otterrà l’accosto Neghelli e la calata Bengasi, che però non sarà operativa prima della metà del prossimo anno (i lavori di demolizione dei cassoni che oggi ne limitano i fondali inizieranno a settembre: e si spera che dopo dieci anni di tentativi abortiti, questa volta ci si riesca).
Durante il comitato portuale – dice una nota dell’Authority di Giuliano Gallanti – sono state superate le riserve che, nei giorni scorsi, avevano spinto i rappresentanti dei lavoratori della Cgil a chiedere una sospensione della discussione degli atti. In particolare, la Cgil aveva chiesto maggiori garanzie in relazione alla stabilizzazione di alcuni lavoratori oggi impiegati a tempo determinato o part-time presso le due società.
A seguito di un paziente lavoro di cucitura da parte degli uffici dell’Autorità portuale, è stato proposto all’approvazione del comitato un ordine del Giorno con il quale si impegna la comunità portuale tutta, e in particolare Lorenzini e LTM, a “stabilizzare i rapporti lavorativi in essere alla data odierna”.
Nel corso della riunione, il dirigente del demanio e del lavoro portuale, l’avvocato Matteo Paroli, ha infine chiarito che i nuovi assetti concessori oggi deliberati sono soltanto il primo passaggio verso la definitiva razionalizzazione dei traffici dei rotabili all’interno del porto: «Stiamo lavorando su diverse ipotesi per estendere il compendio demaniale oggi destinato ai Ro/Ro e per dare una risposta a tutti gli altri soggetti imprenditoriali che, assieme a LTM, operano in questo settore», ha dichiarato.
Molto soddisfatto dell’accordo raggiunto il presidente dell’Authority, Giuliano Gallanti: «Con oggi – ha detto – abbiamo fatto un importante passo in avanti lungo il percorso di razionalizzazione del porto, secondo le direttrici già stabilite dal preadottato Piano Regolatore Portuale e del Piano Operativo triennale vigente. Lo scalo livornese è ora più efficiente e ordinato».
Gallanti ha voluto ringraziare i membri del comitato per una votazione unanime che fino a pochi giorni pareva difficilmente raggiungibile: «La decisione di approfondire ulteriormente le istanze della parte sindacale, anche se ha comportato un leggero slittamento nella votazione delle delibere, originariamente prevista quindici giorni fa, ci ha consentito di conseguire una unanimità di consenso molto importante per l’intera comunità portuale livornese».
La ricerca del consenso sembra essere uno dei principi di fondo della gestione Gallanti: ricerca che comporta qualche volta tempi più lunghi. Ma che il presidente dell’Authority ritiene comunque giustificati per evitare che in tempi di forti tensioni sociali si torni al dramma dei cortei esasperati dei portuali e del blocco delle banchine.

[/hidepost]

Pubblicato il
11 Maggio 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio