E Monti chiede di entrare nel range dei grandi porti
Al momento Civitavecchia non è compreso nella lista “strategica” ma rivendica il proprio ruolo – Tanti “si” dalla pattuglia degli europarlamentari

Dimitrios Theologitis
CIVITAVECCHIA – Alla luce di quello che è stato detto nella Due giorni del Mediterraneo – ma in particolare di quello che si è visto: un porto realmente in esplosione di banchine, di fondali e di servizi – la richiesta del presidente della Port Authority Pasqualino Monti di essere inseriti nella lista europea dei porti strategici per la Ue è più che giustificata. Tanto che lo stesso responsabile della DG Movie Ue Dimitrios Theologitis, punta di diamante del dibattito sulla crescita del Mediterraneo, ha dovuto promettere di farsi parte dirigente della richiesta a Bruxelles. E con lui si sono schierati gli euro-parlamentari Silvia Costa e Antonio Cancian: insieme alla vicepresidente del parlamento di Strasburgo Roberta Angelilli, tutti presenti a Civitavecchia. Non basta: Monti ha chiesto, giustamente a questo punto, che Bruxelles concentri su Civitavecchia anche altri investimenti destinati alla portualità del Mediterraneo e al momento ancora non assegnati.
[hidepost]Sulla base del principio secondo cui “Chi più fa, più merita” la richiesta è stata appoggiata dallo stesso responsabile della programmazione degli interventi internazionali presso il ministero delle Infrastrutture Margherita Migliaccio: e dal rappresentante permanente dell’Italia a Bruxelles Angelo Ricci. In sostanza: il ferro è caldo e a Civitavecchia non si perde tempo a batterlo fino in fondo. Agganciandosi tra l’altro alla proposta che la stessa Ue cerca di varare, secondo la quale le Autorità portuali dovranno avere al più presto piena autonomia sia gestionale che finanziaria: esattamente il contrario di quello che accade oggi in Italia, mentre altri paesi – al dibattito erano presenti i principali porti del range europeo – hanno già battuto con successo questa strada.
[/hidepost]