Città e Regioni sollecitano un ruolo chiave dei porti
La relazione del sindaco di Livorno Cosimi sull’impatto territoriale dei grandi scali – L’integrazione delle strutture tra terra e mare

Alessandro Cosimi
DUNKERQUE – I porti dell’UE svolgono – secondo un documento elaborato dal comitato delle Regioni UE – un ruolo determinante nello sviluppo economico delle regioni costiere ma anche dell’intero territorio dell’Unione europea. Dall’efficienza e competitività degli scali marittimi europei dipenderanno aspetti rilevanti dell’attuazione della strategia per la crescita dell’UE. La strategia Europa 2020 e la strategia “crescita blu” – che costituisce la sua dimensione marittima – devono pertanto tenere pienamente conto dell’importanza del settore portuale e di una politica europea portuale integrata.
Su invito di Michel Delebarre (FR/PSE), sindaco di Dunkerque e membro del Comitato delle regioni (CdR), la commissione Politica di coesione territoriale (COTER) del CdR ha riunito nella città francese oltre un centinaio di eletti e di rappresentanti di tutti i livelli di governo in occasione di un convegno Il contributo dei porti europei all’attuazione della strategia Europa 2020.
[hidepost]Al centro della discussione il ruolo dei porti europei in quanto motori di crescita e occupazione e fattori di coesione territoriale, le sfide dello sviluppo sostenibile e il contributo dei porti europei alla strategia Europa 2020 alla luce del riesame annunciato della politica europea dei porti.
Il convegno e il lavoro avviato dal relatore del CdR Alessandro Cosimi (IT/PSE), sindaco di Livorno, hanno l’obiettivo di far portare le istanze degli enti locali e regionali nel processo di revisione della politica europea dei porti. La Commissione europea ha infatti lanciato, nel maggio scorso, una nuova iniziativa volta a migliorare le operazioni portuali e i collegamenti di oltre 300 grandi porti marittimi europei. L’obiettivo è quello di modernizzare i servizi portuali e attirare gli investimenti garantendo un libero accesso al mercato e migliorando la trasparenza finanziaria.
A questo riguardo, il sindaco Cosimi ha dato voce alle riserve degli amministratori locali e regionali europei: “Siamo preoccupati dal fatto che la Commissione abbia sottovalutato, nel suo studio di impatto, la dimensione territoriale delle attività portuali, tanto più se si considerano le sfide con cui la politica portuale europea si deve misurare, come il fenomeno di «containerizzazione» e la minaccia di congestione nell’entroterra dei principali porti”. Presentando i principali orientamenti del documento di lavoro su cui si baserà il parere, Cosimi ha individuato alcune criticità anche in merito alla normativa UE sulle politiche di incentivazione in questo settore: “Serve una maggiore chiarezza rispetto a uno dei punti più importanti per il rilancio del comparto, vogliamo quindi affrontare con la Commissione la questione degli aiuti di Stato in materia di infrastrutture portuali, trovando insieme soluzioni adeguate” ha detto Cosimi, aggiungendo che “città e regioni devono essere coinvolte in modo strutturato anche nella definizione delle norme minime per la prestazione di servizi portuali”. Il progetto di parere sarà discusso e adottato dalla COTER il 26 settembre, per poi essere presentato e votato alla sessione plenaria del CdR di fine novembre 2013.
Nel suo intervento, Michel Delebarre, riferendosi alle caratteristiche di Dunkerque, terzo porto della Francia e prima piattaforma energetica in Europa, ha dichiarato: “Con la discussione di oggi città e regioni europee sono determinate a integrarsi pienamente nel processo di preparazione della futura politica portuale, che riguarda non solo tutti i porti europei ma anche il loro hinterland. I porti europei sono infatti lo snodo che collega la terra e il mar e rilevano come un termometro l’attività economica dell’UE”.
Frédéric Cuvillier, ministro delegato del governo francese responsabile dei trasporti, del mare e della pesca, è intervenuto per presentare la nuova strategia nazionale dei porti, sottolineando che essa è diretta in primo luogo a fare dei grandi porti marittimi una leva possente al servizio dell’economia e della logistica, capace di contribuire alla creazione di posti di lavoro e a un assetto equilibrato del territorio, oltre che di favorire la transizione ecologica. Cuvillier ha precisato che questa strategia nazionale potrà alimentare quella dei porti francesi decentrati per un collegamento in rete più efficiente di tutti i porti francesi ed europei.
Johan Vande Lanotte, viceprimo ministro belga e ministro dell’economia, dei consumatori e del Mare del Nord, ha insistito, per parte sua, sul fatto che “i porti non devono cercare di ripristinare la situazione esistente prima della crisi, ma puntare risolutamente lo sguardo verso un futuro diverso. Se ogni porto presenta una sua specificità, è tuttavia importante per ciascuno di loro operare le scelte corrette per il mare che li bagna. Così, in Belgio, la scelta a favore delle energie rinnovabili nel Mare del Nord determina con chiarezza il futuro del porto di Ostenda”.
La riunione della commissione COTER, presieduta da Petr Osvald (CZ/PSE), membro del consiglio municipale della città di Plzen e primo vicepresidente della commissione COTER, ha adottato anche il progetto di parere presentato da Pascal Mangin (FR/PPE), consigliere regionale dell’Alsazia, sul Quarto pacchetto ferroviario che costituisce l’aspetto finale della riforma delle ferrovie europee avviata nel 2001. Fra gli altri temi dibattuti: le raccomandazioni degli enti locali e regionali per una migliore gestione della spesa nel quadro del prossimo bilancio europeo (relatore Alberto Nuñez Feijoo (ES/PPE), presidente della Galizia) e partenariato e governance urbano-rurali (relatore Romeo Stavarache (RO/ALDE), sindaco di Bacau).
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