Da interporto a retroporto quale futuro per Guasticce?

Tutti i problemi di una trasformazione che non è solo giuridica – Indispensabile il coinvolgimento concreto delle istituzioni e l’apertura ai privati

FIRENZE – Il presidente dell’Autorità portuale di Livorno Giuliano Gallanti non parla molto: ma in compenso qualche volta parla chiaro, che più chiaro non si può. E’ il caso dell’interporto “Vespucci”: nell’ultimo comitato portuale, quello dell’Ok alla concessione della banchina del molo Italia alla Scotto di Giorgio Neri, del buffetto sulla guancia alle imprese che non operano correttamente con la manodopera, all’acquisto delle aree Spil (che lo stesso sindaco aveva giurato di non voler mai vendere) necessarie per gli insediamenti Mosul e Tco, Gallanti ha detto chiaro e tondo che l’Authority sottoscriverà l’aumento di capitale per il “Vespucci” se ne sarà chiarito il ruolo di retroporto. E in questo caso potrà anche aumentare la partecipazione.

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