Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Grazie all’eolico offshore l’Europa quadruplicherebbe

Nella relazione sul potenziale eolico offshore l’EWEA ha dichiarato che si potrebbero istallare fino a 150 GW con sistemi galleggianti in acque profonde

BRUXELLES – All’indomani dell’annuncio dell’avvio della prima turbina eolica offshore in Spagna arriva dall’European Wind Energy Association (EWEA) la nuova relazione nel quale si afferma che sfruttando di più il potenziale eolico offshore l’Europa potrebbe ottenere 4 volte l’energia necessaria. Nello specifico a poter essere sfruttata di più è la capacità energetica a largo delle coste del mare del Nord, ragione che vale all’EWEA la possibilità di avanzare all’Ue la richiesta che target di efficienza energetica al 2030 vengano alzati.
[hidepost]Il rapporto sostiene che le strutture delle turbine eoliche galleggianti e le fondazioni progettate specificamente per essere posizionate nelle acque profonde sono la chiave per sbloccare il potenziale energetico dei mari europei. Ma mentre il costo di sviluppo di queste tecnologie risulta ancora troppo elevato a dare speranza al settore ci pensano le soluzioni flottanti e galleggianti, competitive con le statiche ma più facili da posizionare visto che non richiedono perforazioni, né acciaio per le fondazioni.
Al momento l’Europa vanta 5 GW di capacità eolica offshore, 3,3 dei quali si trovano nelle acque britanniche. Tuttavia l’Agenzia ritiene che si potrebbe arrivare ad istallare una potenza di 150GW entro il 2030 con il supporto delle giuste politiche a sostegno delle industrie.
Sono diversi però i paesi, tra cui la Gran Bretagna, ad opporsi alla possibilità dell’inasprimento dei target energetici. “Per consentire a questo settore di realizzare il proprio potenziale e offrire importanti benefici per l’Europa, un quadro normativo chiaro e stabile per dopo il 2020 – sulla base di un 2030 di energie rinnovabili vincolante – è di vitale importanza” ha detto Jacopo Moccia, capo analista per l’EWEA. “Questo deve essere sostenuto però da una strategia industriale per l’eolico offshore tra cui un sostegno solido alla istallazione anche sul piano fiscale”.

[/hidepost]

Pubblicato il
3 Agosto 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio