Tanger Med e i record degli altri
TANGERI – I porti italiani festeggiano quando aumentano i volumi di traffico del 4 o 5 per cento: ma Tanger Med, il porto nord-africano del Marocco dove opera in gruppo Contship, ha registrato per il primo semestre di quest’anno un incremento dei traffici contenitori del 36%.
[hidepost]E non certo partendo da zero, ma da livelli che sarebbero appetibili per qualsiasi altro scalo di grandi dimensioni.
Possiamo accettare molte delle giustificazioni che oggi si usano per spiegare il forte divario di crescita: il costo del lavoro inferiore in Marocco rispetto all’Italia – ma i livelli si stanno avvicinando e i margini non sono più così clamorosi – il fatto che i vincoli burocratici siano nettamente inferiori, il mercato del Nord Africa servito da Tanger Med che malgrado le varie primavere arabe tira più del mercato italiano, il forte transhipment….Ma alla fine della fiera rimane il fatto che Tanger Med ci sta portando via traffici intercontinentali, come ce ne sta portando via anche il Pireo ormai cinese: e come gli stessi porti spagnoli, che hanno avuto una importante iniezione di risorse dallo Stato, peraltro messo non certo meglio del nostro.
Il vero problema è quello delle strategie nazionali, che da noi ignorano quasi totalmente una vera pianificazione portuale, salvo continuare nella deteriore politica dei soldi a pioggia a questo o a quello scalo – e non sempre ai più quotati – perché contano le lobbies politiche che li proteggono. Dovevamo cambiare tutto: si ha il sospetto che a cambiare sia molto poco: e qualche volta in peggio.
A.F.
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