Raimondo Pollastrini la scomparsa e il cordoglio

Raimondo Pollastrini
LIVORNO – La sera di Ferragosto è mancato, dopo lunga malattia sopportata con forza serena, l’ammiraglio ispettore capo (aus) Raimondo Pollastrini. Le esequie, con gli onori militari, si sono svolte sabato dalla chiesa del Soccorso. Ha lasciato la seconda moglie Gloria Giani, il figlio avvocato Matteo dello studio Canepa & Associati, e la figlia Martina, sposata con due bambini che vive a Siena dove lavora. Fino all’ultimo momento l’ammiraglio è stato assistito con grande abnegazione oltre che dai famigliari anche da capo Antonio Cusumano, un sottufficiale che lo ha seguito per anni ed anni come segretario di fiducia in tutte le sue destinazioni.
Raimondo Pollastrini è stato, nel corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera, uno dei più brillanti prosecutori della politica di rinnovamento e potenziamento del corpo avviata dal compianto ammiraglio “Bepi” Francese: alla cui scuola si sono ispirati alcuni dei più noti ed apprezzati alti ufficiali del corpo come Marco Brusco, Luciano Dassatti e lo stesso Felicio Angrisano.
[hidepost]Plurilaureato e molto ferrato nelle dottrine della navigazione, oltre ai vari comandi nelle Capitanerie – ultimo dei quali prima di assumere l’incarico di comandante del Corpo, la Capitaneria di Genova – Raimondo Pollastrini ha anche insegnato all’università ed ha ricoperto l’importante incarico umanitario di presidente dell’istituzione “Welfare Gente di mare”. Passato in ausiliaria al termine della carriera militare, è diventato giudice di Cassazione presso la sede di Firenze, dove ha fatto un importante contributo sulla materia della navigazione e del diritto marittimo.
Alla famiglia di Raimondo Pollastrini, ai tanti amici che l’hanno assistito fino all’ultimo, ai colleghi che gli hanno reso l’ultimo omaggio sabato scorso, giungano le più sentite condoglianze del nostro giornale.
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