Il “Vespucci” a caccia di plastica
Ricercatori monitorizzano il Tirreno da Livorno a Tolone sulla nave scuola della Marina Militare
LIVORNO – “Plastic Busters” salpa a bordo dell’Amerigo Vespucci: la nave scuola della Marina militare ospita un’anteprima del progetto che mapperà la presenza di plastica nel mar Mediterraneo “Plastic busters” per iniziativa dell’Università di Siena nell’ambito di MED Solutions, il network del Mediterraneo coordinato da Siena all’interno del progetto ONU sullo sviluppo sostenibile SDSN.
“Plastic Busters” fa parte delle iniziative a favore della sostenibilità, lanciate attraverso “Med Solutions”, il network per l’area del Mediterraneo, coordinato dall’Università di Siena, all’interno dell’iniziativa ONU “Sustainable Development Solutions Network”.
I ricercatori senesi di “Plastic Busters” durante questa campagna, con specifiche tecniche di monitoraggio, potranno quantificare la presenza di plastica e suoi derivati nel tratto di mare del Santuario Pelagos, fino al porto francese di Tolone.
[hidepost]“Siamo orgogliosi di dare il via insieme alla Marina Militare a questo importante progetto di tutela ambientale. Per questo ringraziamo innanzitutto il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi e il comandante di Nave Vespucci, Capitano di Vascello Curzio Pacifici”, ha detto il professor Angelo Riccaboni, rettore dell’Università di Siena. “Si tratta della prima azione concreta della rete Med Solutions, coordinata dal nostro Ateneo, all’interno del network mondiale voluto da Ban Ki Moon e guidato a livello internazionale dall’economista Jeffrey Sachs. E’ la prima volta che le Università e le istituzioni della ricerca di tutti i paesi del Sud Europa hanno l’occasione concreta di collaborare insieme per contribuire fattivamente alla soluzione di problematiche di squilibrio ambientale, sociale ed economico. La rete di ricerca sarà uno strumento fondamentale per armonizzare le attività dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e concertare soluzioni immediate per lo sviluppo sostenibile”.
“Nave Vespucci ben si presta ad iniziative scientifiche e di ricerca come questa, anche grazie alla sua versatilità e alla sua natura di luogo di addestramento e formazione di allievi e giovani che si avvicinano al mare facendone una professione. Inoltre Nave Vespucci è a impatto zero e risponde perfettamente agli obiettivi di tutela dell’ambiente marino”, ha commentato il comandante Pacifici.
Navigando tra Livorno e Tolone, e attraversando l’area marina protetta del “Santuario Pelagos”, i ricercatori dell’Università di Siena, coordinati dalla professoressa Maria Cristina Fossi, mapperanno la presenza di macroplastiche, e valuteranno la presenza di micro plastiche – frammenti al di sotto dei 5 mm che solitamente derivano dal disfacimento dei rifiuti – raccogliendo campioni di plancton in superficie e in profondità, per misurarne la contaminazione. I biologi dell’Ateneo senese si avvarranno di strumenti di analisi e procedure validate in numerose campagne di monitoraggio ecotossicologico degli animali marini. In particolare, gli studi sulle microplastiche e il loro impatto sui cetacei, “sentinelle” dello stato di salute del mare, forniranno un metodo per il monitoraggio dell’ambiente pelagico (alto mare). Toccando i principali porti italiani e francesi, i ricercatori inoltre potranno coinvolgere nel progetto “Plastic busters” istituzioni e cittadini, attraverso iniziative di informazione e divulgazione. Già 30 enti di ricerca e istituzioni internazionali hanno aderito al progetto.
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