Cui prodest se è zoppa e contestata?
TRIESTE – Confesso che mi è difficile distinguere il grano dal loglio: ovvero, come si diceva un tempo nella civiltà (alta civiltà) contadina, il buono dal cattivo.
[hidepost]Sul NAPA, per esempio, il presidente dell’Authority di Venezia Paolo Costa, nonché presidente di turno dell’associazione di alcuni dei porti dell’alto Adriatico – Ravenna come noto se n’è andato sbattendo la porta, Trieste fa un po’ il pesce in barile e all’ultima riunione non c’era – insiste nel dare un grande e positivo significato all’associazione per quanto zoppa. Ma è stato solennemente bacchettato non solo da Galliano Di Marco presidente di Ravenna, ma anche e specialmente dal neo-governatore della Regione Friuli-Venezia Giulia Debora Serracchiani, che pure qualche esperienza sulla logistica portuale ce l’ha, essendosene occupata da tempo anche a Bruxelles.
Tralascio le varie argomentazioni, perché richiederebbero tempi e spazi che non abbiamo. Mi limito a ricordare che il NAPA era nato per acquisire, per i porti che sono associati, nuovi traffici possibilmente definendo specializzazioni e sfere di competenza per le varie tipologie: ed è avvenuto tutto il contrario, perché tra gli stessi porti del NAPA ci si scanna sugli stessi traffici, come si è visto tra Venezia e Trieste per la piattaforma offshore veneziana e per l’immediata candidatura di Trieste a sostituire Venezia nei traffici delle grandi navi da crociera a rischio d’essere cacciate dalla Laguna. Dall’alta sponda dell’Adriatico si partecipa al NAPA con attenzione: ma sembra un’attenzione interessata più a controllare quello che succede da noi che non a ridistribuire i traffici secondo “competenze; posizione del tutto logica del resto perché non c’è porto oggi che non vanti competenze globali e non si dichiari tuttologo.
Secondo Paolo Costa, che non è certo uno sprovveduto, il NAPA adesso ha un obiettivo prioritario (vedi il comunicato che riportiamo in prima pagina a fianco di questo commento): individuare priorità dei porti secondo un piano strategico da presentare all’Europa e agli Stati membri. Sembra, in sostanza, il programma di una piccola Assoporti: e viene da dubitare che quest’ultima associazione sia considerata dal NAPA utile a qualcosa. Ma forse ci sbagliamo…
Antonio Fulvi
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