Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ora Carrara punta ai ro/ro

E a Livorno scatta l’allarme per il nuovo concorrente

MARINA DI CARRARA – Il presidente Messineo ha tenuto un profilo discretamente basso alla cerimonia di inaugurazione delle nuove aree del suo porto. Ma che lo scalo Marinello abbia aspirazioni di crescere, e di crescere forte, ormai lo sanno tutti. Così a chi gli chiedeva che cosa se ne farà Carrara di un raddoppio delle aree operative, tra l’altro splendidamente servite da viabilità interna e prossimamente dai binari ferroviari, il presidente-ingegnere non ha nascosto che l’obiettivo sono i ro/ro. E ai livornesi sono subito schizzate le orecchie in alto: perché i ro/ro, dopo che sui containers Livorno ha dovuto cedere il passo dopo decenni di predominio, sono e rimangono uno dei suoi traffici più sostanziali.
[hidepost]E non senza problemi, che in questi giorni si sono accentuati malgrado pochi abbiano voglia di parlarne.
Terminalisti storici nei ro/ro come Lorenzini e come LTM, da anni sostanzialmente alleati nel distribuirsi spazi e banchine praticamente attigui, adesso hanno ricominciato a guardarsi intorno: e con il calo degli arrivi – dovuto alla crisi internazionale che non ha certo risparmiato i rotabili – la tentazione di andare a pescare in campo altrui a Livorno torna a farsi sentire. Con il risultato che i tanti che operano nei ro/ro stanno facendosi una guerra all’ultimo sangue, strappandosi carico l’un con l’altro e spesso attraverso tariffe che non sono più remunerative e mettono chi le pratica sull’orlo del baratro.
L’affacciarsi di un nuovo e forte concorrente come il porto Marinello, con le nuove strutture e la voglia di entrare nel business, conferma due cose. La prima: che Carrara, così come del resto Piombino, non ha complessi di inferiorità nei confronti del primo porto toscano. La seconda: che il “sistema dei porti toscani”, pomposamente voluto dalla Regione Toscana e in teoria creato per distribuirsi i compiti e i traffici, non ha mai funzionato e tantomeno funziona oggi, se non per il compito residuale di fare qualche fiera (davvero utili poi, queste fiere?) insieme, facendo pagare per tutti la Regione.
C’è da dire peraltro che entrare nel comparto altamente competitivo ed altamente professionale dei ro/ro non s’improvvisa. L’hanno sperimentato proprio a Carrara con la famosa “fuga” di Nieddu dalle banchine livornesi a quelle marinelle: fuga che ha creato alla fine problemi ad entrambi i porti, senza che nessuno se ne sia davvero avvantaggiato. Ma il problema esiste, i traffici esistono, le Autostrade del mare continuano ad essere un target cui tutti mirano – Europa compresa – e Carrara ha tutto il diritto di farsi sotto. I livornesi sono avvisati.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
2 Novembre 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio