Tre anni di lavori
Il bilancio preventivo e il piano degli interventi
LIVORNO – Si è parlato di conti di previsione, ma anche di impegni operativi concreti nell’ultimo comitato portuale. Per il bilancio c’è un obbligo di legge.
[hidepost]A stabilire che debba essere approvato entro il 31 ottobre di ogni anno è l’articolo 3 del Regolamento di Amministrazione e Contabilità. Così anche questa volta è toccato al dirigente amministrativo dell’Autorità portuale di Livorno Simone Gaglian predisporre e illustrare i conti validati dal Collegio dei Revisori.
Dati alla mano, l’Authority punta ad avere per il 2014 un bilancio previsionale pluriennale solido. Entro la fine dell’anno prossimo l’Authority di Giuliano Gallanti si troverà ad avere tra le mani un avanzo finanziario complessivo di 18 milioni di euro e un avanzo economico netto di un milione e 830 mila euro. Sono previste per l’esercizio del 2014 entrate nell’ordine di 46 milioni di euro ed uscite per un totale di quasi 59, con un disavanzo finanziario di esercizio di 13 milioni di euro che trova copertura mediante l’utilizzo di pari importo dell’avanzo di amministrazione residuo. Considerando che al 31-12-2013 il presunto avanzo di amministrazione è di 31 milioni, si arriva al saldo finale di 18.
«Come si può notare – ha detto in comitato il segretario generale Massimo Provinciali – l’amministrazione ha un presunto avanzo finanziario inferiore rispetto a quello dell’anno precedente. Ciò dimostra che non siamo rimasti fermi, anzi abbiamo dispiegato nuove risorse ed energie per rispondere in modo adeguato alle prospettive di sviluppo dello scalo. Non è un caso che per il 2014 prevediamo di spendere 35 milioni di euro per investimenti infrastrutturali e manutenzioni straordinarie».
Dal quadro delle risorse disponibili emerge che nel triennio 2014-2016 l’Authority avrà a disposizione tra entrate aventi destinazione vincolata per legge, entrate acquisite mediante contrazione di mutuo e per apporti di capitali privati, e stanziamenti di bilancio, circa 33 milioni di euro, ripartiti rispettivamente in questo modo: 21 e mezzo per il primo anno, quasi 6 per il secondo e per il terzo anno.
Sulla base della stima dei costi di programma, per il 2014 sono previsti impegni di spesa per 42 milioni di euro. Di cui 15, provenienti dalle entrate tributarie e da finanziamenti regionali, da impiegare per il dragaggio della Darsena Toscana e cinque (entrate tributarie) per il primo lotto del magazzino per la cellulosa previsto in zona M-K.
Per il 2015 ci sono previsioni di spesa per 44 milioni di euro. Di questi, ben 15 verranno utilizzati per il dragaggio dell’Imboccatura Sud, tre per il dragaggio del canale di Accesso, più di due per completare il magazzino Mk (costo totale: 7 mln di euro), cinque saranno destinati agli interventi di trasformazione delle vasche di contenimento dei fanghi per la realizzazione del primo modulo della Piattaforma Europa e quattro per il riprofilamento della banchina del Canale di Accesso nella zona Torre del Marzocco (II Lotto).
Per il terzo e ultimo anno bollono in pentola 33 milioni di euro. La voce di spesa principale? La seconda tranche di investimenti, 5 milioni di euro (e fanno il paio con i cinque dell’anno precedente, per la trasformazione della vasche di contenimento, altri cinque per il rifacimento delle Difese di Sponda del Canale industriale e 8 per l’ampliamento del Porto di Capraia, con il sospirato molo foraneo frangiflutto che dovrà proteggere l’accosto del traghetto, oggi esposto (anche se non più come anni fa, dopo il nuovo attracco di fianco) alle burrasche di grecale.
«Abbiamo previsto opere ed impegni di spesa superiori alle effettive disponibilità economiche – ha fatto notare Provinciali – perché, come al solito, pensiamo di poter contare sui risparmi derivanti dai ribassi d’asta, ferma restando la possibilità di acquisizione di ulteriori risorse.
Come già anticipato in commissione onsultiva, per quest’anno il numero massimo delle imprese autorizzate allo svolgimento delle operazioni portuali passerà da 20 a 19, riduzione favorita dall’assorbimento di Taf in Cilp. Mentre il numero delle imprese autorizzate allo svolgimento dei servizi portuali rimarrà fermo a quota otto.
Infine i servizi di sorveglianza armata e di reception presso i varchi doganali pubblici del porto di Livorno, quelli relativi al controllo dei titoli di ammissione per l’accesso delle persone al porto, e quelli di gestione dell’apertura delle sbarre di accesso saranno a carico delle imprese portuali ex art. 18. Mentre graverà sull’Authority la quota parte del costo del servizio relativo alle aree e alle banchine pubbliche. Con il regolamento approvato in comitato sono stati stabiliti i criteri per la distribuzione dei costi tra i terminalisti.
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