Non ci sto: le amarezze di Gallanti
LIVORNO – Le sculacciate danno fastidio, è ovvio: e quelle date in pubblico danno fastidio il doppio. Se poi si ritengono immeritate, si va al cubo. Così, a latere di quelle elargite dal presidente della Regione Rossi all’inaugurazione di sabato, qualche mugugno c’è stato.
[hidepost]Prendiamo Giuliano Gallanti, presidente dell’Authority. Lui e Massimo Provinciali, il suo segretario generale, si sono sentiti toccati in particolare dall’accenno ai ritardi dei dragaggi e alla faccenda delle porte vinciane. Su quest’ultime Gallanti era particolarmente seccato. “Abbiamo fatto gli accordi, abbiamo investito nella ripulitura dei fanghi e nella riparazione delle porte – ci ha detto – poi le abbiamo messe in funzione e per ben tre volte ce le siamo trovate danneggiate, costretti a subirle in posizione aperta. Il presidente Rossi dice bene di sorvegliarle: abbiamo anche istallato delle telecamere e ce le hanno rubate. Devo metterci delle guardie armate?” Forse non c’è stato e non c’è dolo, ma è chiaro che se si vogliono salvaguardare i fondali della Darsena Toscana, bisogna trovar modo di far rispettare gli accordi.
Sui dragaggi che ritardano, Gallanti è stato altrettanto amareggiato. “Le procedure di legge non le abbiamo fatte noi – ha detto – e gli uffici competenti, sia a Roma che a Firenze, non hanno certo spinto sull’acceleratore”. C’è anche il problema di dragare mantenendo però l’operatività dello scalo. “Fare tutto alla massima velocità – ironizza Provinciali – sarebbe anche possibile, una volta rispettate le leggi: chiudere il porto per 5 anni consentirebbe di rimetterlo a nuovo, invece di andare avanti a pezzi e bocconi”.
Last but not least, la privatizzazione della Porto 2000. L’auspicio di Rossi che entrino nella società gli aeroporti toscani è suggestivo. “ Ma noi dobbiamo fare una gara pubblica, abbiamo appena nominato l’advisor ed entro 70 giorni ci darà i termini economici per partire. Gli aeroporti? Sarebbe interessante e importante, ma sarà la gara a decidere”.
In chiusura, l’amarezza per i tanti richiami-promesse a lavorare tutti insieme, in piena collaborazione tra istituzioni e tra imprenditori portuali. “Lo sentiamo promettere da tanto tempo – ha commentato Gallanti – ma alla prova dei fatti la ricerca del consenso è più difficile che mai”. Come sul rinnovo dell’ordinanza che dovrà dare anche per il 2014 la priorità generalizzata d’accosto alle navi da crociera: c’è chi non la vorrebbe rinnovata e Gallanti insorge: “Per tutto il periodo in cui ha operato – sottolinea – avrà creato problemi forse due o tre volte, e sono stati risolti. Nell’emergenza bisogna che ciascuno dia il suo contributo di collaborazione”. Sottinteso: dovremo rimanere per sempre il porto dei pollai?
Antonio Fulvi
[/hidepost]