Sulla tassa sulle imbarcazioni ecco le norme per il rimborso
Una procedura tutta via web sui siti dell’Agenzia, da trasferire poi su carta e conservare per i controlli – Qualche dubbio sulla convenienza reale per le barche medie
ROMA – Come aveva promesso Befera all’ultimo salone nautico di Genova, la tassa di possesso sulle imbarcazioni è stata ridotta: e l’Agenzia delle Entrate ha diramato una circolare per rimborsare coloro che l’avevano pagata per l’anno in corso sulla base delle vecchie normative.
Nella circolare si richiama la disposizione di legge sulla riduzione e il rimborso (articolo 16, comma da 2 a 10 più comma 15 ter del decreto legge 11 dicembre 2011 n. 201 modificato nel successivo decreto n.214.
Per il rimborso va compilato e inviato il modello che si trova sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate e che è composto da un frontespizio contenente tutti i dati anagrafici del titolare dell’imbarcazione e di una parte successiva che contiene i dati dell’imbarcazione, l’ammontare della tassa pagata e quanto in eccesso rispetto alle ultime normative.
[hidepost]La circolare all’Agenzia delle Entrate, riportata anche nel suddetto sito internet, è lunga alcune pagine e zeppa di riferimenti legislativi. E’ previsto che la richiesta sia inviata in via telematica: può anche essere completata dalla copia del libretto di navigazione dell’imbarcazione interessata. Viene messo a disposizione degli utenti interessati un software gratuito dell’Agenzia (Rimborso Tassa Unità da Diporto) che può essere utilizzato dagli utenti abilitati a Entratel o Fisconline o dai loro eventuali commercialisti o fiscalisti. Una copia cartacea della richiesta, nonché della circolare, deve essere conservata dall’utente e mostrata su richiesta da parte degli addetti ai controlli.
La procedura sembra, almeno a prima vista, piuttosto macchinosa: il che la rende tutt’altro che gratuita se attuata attraverso commercialisti o consulenti fiscali. Da qui qualche dubbio che già viene avanzato dagli esperti sulla reale convenienza, almeno per le cifre di minore entità, ad attuarla.
Da ricordare che la tassa di possesso sulle imbarcazioni è stata, per il governo Monti che l’ha istituita, un clamoroso flop: ha reso poco più di un decimo di quanto previsto ed ha provocato un danno nettamente maggiore allontanando dalle coste italiane (e quindi dal circuito delle entrate turistiche) migliaia di yachts, come la stessa Agenzia delle Entrate ha riconosciuto.
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