Meno “tug” per le navi in Darsena
LIVORNO – Qualcosa si muove, adesso è evidente. All’accordo per consentire finalmente l’ingresso e l’uscita delle navi di notte – sia pure con gli oggettivi limiti dati dai fondali – si è aggiunto quello che ha consentito ad alcune tipologie di fullcontainers di operare con un numero ridotto di rimorchiatori, scalando l’obbligo da tre a due unità per nave: ovviamente, anche sulla base delle condizioni meteo.
[hidepost]E con la collaborazione del concessionario dei servizi di rimorchio.
A dirle così, sembrano decisioni ovvie e semplici: e c’è chi si chiede perché non sono state attuate prima che la crisi generasse una sofferta guerra ai tagli dei costi nei porti. In tutti i porti, ma in particolare su quello come Livorno che sono sempre stati considerati tra i più difficili e quindi tra i meno economici come servizi alle navi. C’è una risposta? Probabilmente c’è un “mix” di argomentazioni come risposta: che parte dalla considerazione che tagliare in tempi di crisi è da una parte più difficile perché si va a incidere su situazioni già difficili; ma dall’altra ci si confronta sulla consapevolezza che con un po’ di sacrifici per ciascuno forse si possono recuperare situazioni che minacciano – o minacciavano – davvero di degenerare. Su questo piano anche il recente appello di Luigi Negri (Gip, ovvero anche TDT livornese) per sbloccare il veto degli ingressi/uscite dal porto di notte ha avuto il suo peso nell’accelerare le decisioni. Che peraltro erano già avviate.
A.F.
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