Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

“Porto dei piccoli” incontro un anno a Livorno

Hanno partecipato autorità, operatori marittimi e medici pediatrici – La solidarietà ai bimbi ammalati

Nelle foto: Giuseppe Cavo Dragone (a sinistra), Giuliano Gallanti e Ignazio Messina all’evento del “Porto dei piccoli”.

LIVORNO – «Una iniziativa dal forte impatto emotivo e di grande valore educativo, un arricchimento per la città». Le parole usate dal presidente dell’Autorità Portuale labronica, Giuliano Gallanti, che in Fortezza Vecchia ha partecipato all’evento soci della Onlus “il Porto dei Piccoli”, esprimono, meglio di ogni altra sintesi, la gratitudine che Livorno e la comunità portuale nutrono nei confronti di un’associazione che dal 2005 sta aiutando tutti i bambini che si trovano a vivere la difficile realtà della malattia.
“Soli, mai”. Sono queste le parole d’ordine con le quali il presidente della Onlus, Ignazio Messina, ha esordito nel suo intervento di apertura dedicato alle iniziative che l’associazione sta svolgendo nel territorio ligure e toscano.
[hidepost]

Gloria Camurati al centro del gruppo dei volontari dell’associazione.

A Livorno il Porto dei piccoli sta portando avanti il progetto “il Faro”, col quale intende distrarre i bambini livornesi costretti in ospedale da serie patologie. L’obiettivo è di combattere la sofferenza, l’isolamento, la malattia, attraverso la comprensione della cultura del mare e della navigazione.
Il mare è infatti il vero collante delle attività della Onlus e dal mondo marinaresco sono in diversi ad aver risposto “presente” all’appello di solidarietà lanciato dall’associazione. Ad affollare la sala Ferretti della Fortezza Vecchia c’erano molti volti noti del gotha labronico: dall’armatore Nello D’Alesio alla presidente di Spedimar, Gloria Dari, dallo spedizioniere Roberto Alberti al segretario di Asamar, Paolo Caluri, dal presidente del Propeller club, Cino Milani ai vertici di Accademia Navale e Capitaneria di Porto.
«E’ un’iniziativa straordinaria per diffondere la cultura della solidarietà – ha detto il comandante della Capitaneria del Porto di Livorno, Arturo Faraone -, siamo contenti come Corpo di dare il nostro contributo e di impegnarci in prima linea con tutta la nostra disponibilità e le nostre risorse interne ed esterne».
Anche il comandante dell’Accademia Navale, Giuseppe Cavo Dragone, ha ammesso di essere stato profondamente colpito dalla passione con cui i volontari della Onlus svolgono ogni giorno il proprio lavoro, allietando la vita di molti malati: «Come Corpo della Marina Militare di Livorno siamo particolarmente toccati dal vostro tema, cercheremo come Accademia Navale di essere presenti nel vostro gruppo per offrire momenti di svago ai bambini».
«L’Associazione – ha dichiarato l’Assessore comunale allo sviluppo della persona, Carla Roncaglia – rappresenta l’originalità che mancava nel mondo dell’associazionismo Livornese. Ci auguriamo che aumentino le presenze della Onlus in ospedali, scuole e case, sperando di costruire nei prossimi mesi nuovi progetti».

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Dicembre 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio