Dura vertenza dell’UGL a Bari
Sit-in davanti al porto e richiami al governo regionale – I motivi della protesta
BARI – L’UGL Trasporti Mare/Porti, ha organizzato mercoledì scorso un sit-in davanti all’ingresso del porto di Bari per manifestare contro le istituzioni dell’Autorità Portuale di Bari, avverso il mancato adeguamento contrattuale spettante ai lavoratori dipendenti della Società Porti Levante Security, fermo dall’agosto del 2011.
Unitamente all’adeguamento contrattuale l’UGL chiede anche il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, “atteso che le condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti sono precarie”.
[hidepost]Da questo punto di vista è necessario che il presidente Mariani che oltre ad essere il presidente dell’Autorità Portuale e anche amministratore unico della Società Porti Levante Security e vice presidente dell’Assoporti Nazionale “mantenga le promesse formalizzate in Prefettura nel lontano dicembre 2012”.
“Purtroppo – dice la nota di UGL – da quel giorno ad oggi il presidente Mariani ha fatto di tutto per peggiorare i termini della vertenza, che per quel che ci riguarda è stata da noi aperta a novembre del 2011 e non ancora chiusa per mancanza di volontà da parte sua e dei suoi rappresentanti delegati alla trattazione della vertenza”.
Ci sono stati ostruzionismi di carattere burocratico – dice ancora la nota – pur di evitare di riconoscere ai lavoratori quello che non è un regalo ma un diritto sacrosanto riveniente dalle contrattazioni nazionali di categoria.
E non solo, sempre secondo la segreteria generale dell’UGL, si sono concentrati su una pseudo trasformazione del profilo professionale dei lavoratori della Porti Levante “da Guardiani addetti alla sbarra (con mansioni di rilascio pass per accesso all’area commerciale, controlli delle autorizzazioni a mezzi e persone per l’ingresso nel porto rilasciate dalla Capitaneria di Porto, sorveglianza aree sterili e controllo di security card d’imbarco) a Guardie Giurate non armate: ignorando, scientemente, le conseguenze economiche che sarebbero pesate sulla testa dei lavoratori e delle loro famiglie che tradotte in breve, procurano un danno economico di circa 400,00 euro mensili in meno rispetto a quanto previsto dal CCNL Trasporti Mare/Porti”.
Il sit-in ha puntato a “trovare risposte concrete e non vaghe e fuorvianti come accaduto sino ad oggi, il cui perdurare, soprattutto in una situazione di grave crisi economica, ma anche morale, si tradurrebbe in un danno irreversibile per i lavoratori della società Porti Levante Security, già provati e umiliati sul posto di lavoro”.
Si chiede dunque l’intervento degli interlocutori del Governo Regionale Pugliese e delle Istituzioni locali, “affinchè questa inarrestabile telenovela posta in essere dal presidente dell’Autorità Portuale di Bari, si concluda dando ai lavoratori il giusto riconoscimento economico e la giusta dignità morale di lavoratori dipendenti”.
Se ciò non avverrà – conclude la nota – i lavoratori della Società Porti Levante Security, tutti uniti e compatti, assicureranno, in futuro, presidi stabili davanti alla sede del Porto di Bari sino alla conclusione della vertenza”.
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