Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

La rissa gli attacchi le speranze

TRIESTE – Cerchiamo di capire, anche se non è facile per chi come noi guarda da fuori. A Trieste è in atto una guerra, che organi di stampa web bollano come guerra di bande, non tanto e non solo per “mettere le mani sul porto” (La Voce di Trieste del 18/2/14) e in particolare sulla storica area di Porto Vecchio quanto nel tentativo di delegittimare l’attuale vertice della Port Authority.
[hidepost]Con attacchi anche personali, a quanto si legge, alla presidente Marina Monassi. Vengono accusati anche i giornali, con tanto di nome: il Piccolo e il Primorski dnevnik “per abbattere con un pesante linciaggio ingiusto la presidente Monassi” e far nominare un commissario straordinario per l’area industriale.
La manovra non è riuscita perché il comitato portuale ha approvato la linea della presidente Monassi, forte anche della mancata riuscita della precedente operazione di “Portocittà”. Ma non sembra che siano sopite le frizioni tra l’Authority e il Comune, che a più riprese ha rivendicato un ruolo prioritario su tutto il comparto di Porto Vecchio, contestando anche il decreto che apre il procedimento concessorio (definito “spezzatino” in quanto prevede più settori e più istanze).
Il risultato del procedimento concessorio ci sarà entro giugno, ha assicurato Marina Monassi, con una commissione tecnica che valuterà le domande in una graduatoria che ovviamente sarà resa pubblica. C’è da sperare – per concludere – che quell’immenso patrimonio portuale ma anche culturale che è oggi Porto Vecchio non costituisca ancora un elemento di frizione – o peggio – dopo decenni di tentativi finiti in litigi, ricorsi o peggio. Trieste non se lo merita e non se lo meritano i suoi operatori marittimi, che con il loro impegno ne stanno facendo un grande e moderno scalo europeo.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
22 Febbraio 2014

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora