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Ma i tempi sono l’assurdo di questi tempi

LIVORNO – Diciamo che sui lavori importanti, l’Autorità portuale di Gallanti e Provinciali è partita un po’ come i vecchi diesel, quelli prima dell’era del turbo: piano piano ma con accelerazione costante, spingendo progressivamente più forte fino al regime di coppia massima.
[hidepost]Che sembra essere ormai in vista, o addirittura raggiunto: perché lavori attesi da anni – se non da decenni – stanno sgranandosi in partenze successive a breve termine.
Si parla, qui a fianco, del microtunnel del Marzocco: quindici mesi per finirlo. Poi ci sarà la resecazione del muro di sponda sotto la torre, un altro anno. Il dragaggio (parziale) della bocca sud del porto è stato appena completato, ma l’Authority sa bene (lo ribadisce ogni volta l’ex responsabile di Zim Angelo Roma, che conosce bene il problema) che dovranno essere tolti almeno altri 300 mila metri cubi di fanghi per mettere in sicurezza le manovre delle sospirate 8 mila teu. Quando? Si ipotizza entro la metà del 2015. Entro quella data sarà avviato anche il lavoro della grande stazione passeggeri del comparto Alto Fondale-calata Orlando, con la resecazione di quest’ultima e il relativo fondale: l’ha confermato Provinciali, che si è detto moderatamente certo di un nuovo “comparto crociere” con l’Orlando entro tre anni.
Ancora: sta finalmente partendo la gara per dragare a -11 il lato nord del molo Italia: due mesi per la gara poi cinque per i lavori, quindi dovrebbe essere pronto per la stagione 2015 delle crociere. E poi: è stata avviata la caratterizzazione dei fanghi alla radice della nuova banchina (appena completata dall’impresa Agnese di La Spezia) sull’ultimo modulo della sponda est della Darsena Toscana. Caratterizzazione in forte ritardo, visto che la banchina è già pronta? Provinciali non ci sta: ditelo a chi fa ritardare di mesi, se non di anni, i relativi permessi. E a proposito, Provinciali ammette – provocato dalle domande dei cronisti – che i tempi di risposta del ministero dell’Ambiente alle varie richieste di lavori dal porto sono a dir poco eccessivi. Per il microtunnel ci sono voluti 15 mesi, per il molo Italia quasi 8: e per la trasformazione dei SIN in SIR, i siti di interesse nazionale (da trasformare in interesse regionale) per i quali tutti i decreti sono pronti da ottobre scorso, siamo ancora in attesa, quando basterebbe un timbro. Da buon ministeriale, Provinciali ammette che non è solo colpa dei suoi ex colleghi all’Ambiente, ma che è il meccanismo dei pareri tecnici (il ministero a sua volta deve aspettare quelli dell’ente tecnico consulente ufficiale) a ritardare a volte in maniera assurda le procedure. Ma tant’è: e non ha potuto che rispondere la stessa cosa alla delegazione della Spedimar che nei giorni scorsi è andata a palazzo Rosciano, con metaforici forconi in mano, a chiedere tempi certi e brevi. Che fatica!
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
22 Marzo 2014

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