Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Rivisto nel piano regolatore del porto l’assurdo limite di altezza a 20 metri

Concordate altezze fino a 60 metri per capannoni e strutture tecniche, con 40 metri per gli hangar del cantiere Benetti e aree di rispetto intorno a Fortezza Vecchia e torre del Marzocco

Sullo sfondo gli attuali capannoni della Benetti a Livorno.

LIVORNO – La risposta ufficiale e completa, si spera, potrà arrivare solo con l’approvazione definitiva del nuovo piano regolatore del porto labronico. Ma almeno è stato raggiunto un accordo, ancora non formalizzato, che di fatto riapre il porto alle realtà vere. Perché uno dei nodi da sciogliere – e i passaggi restano ancora, come già scritto, numerosi sia in sede romana che in sede fiorentina e infine locale – era quel limite di altezza di 20 metri alle costruzioni in porto che avrebbe segnato la definitiva messa fuori mercato del cantiere Benetti per la nuova generazione di maxi-yachts e avrebbe condizionato tante altre iniziative delle imprese portuali per il prossimo futuro.
[hidepost]L’assurda limitazione a 20 metri di altezza era stata inserita “per motivi paesaggistici” nella bozza di piano regolatore nel passaggio alla Regione Toscana. Subito contestata sia in Autorità Portuale che in Comune, di fatto non è stata ancora annullata: ma dopo una serie di incontri-scontri tra Autorità portuale e Comune da una parte, e tecnici della Regione dall’altra, si è arrivati a un accordo che sarà ratificato nelle more dell’ultima parte dell’iter del piano regolatore.
L’accordo, per quello che è possibile sapere, elimina totalmente il limite dei 20 metri di altezza per le costruzioni e lo porta a 60 metri in generale, con alcune limitazioni solo intorno ai monumenti paesaggisticamente più importanti. Si parla di 50 metri nell’area della torre del Marzocco e della Fortezza Vecchia. Anche le problematiche del cantiere Benetti sarebbero state affrontate e risolte: i capannoni per i maxi-yacht potranno arrivare a 40 metri di altezza, quanto il cantiere ha richiesto con la relativa documentazione. Sarà così consentito mettere in lavorazione anche le grandi navi da diporto di Benetti (oggi si parla di unità da cento metri di lunghezza che ovviamente richiedono capannoni adeguati). Analogamente non ci saranno più limitazioni assurde all’altezza dei magazzini per i forestali che la Cilp aspetta a gloria per poter liberare definitivamente la banchina ad Alto Fondale per le navi da crociera.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Aprile 2014

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio