Il cippato diventa “cool”
Materiale povero derivato dalla macchia mediterranea, serve ad aumentare il potere calorico delle centrali a carbone – Adesso più d’un porto punta al suo imbarco o sbarco
LIVORNO – Il Terminal Calata Orlando ha visto crescere in modo esponenziale il traffico di “cippato”, ovvero di tritume di macchia mediterranea e di legnami di scarto, destinato alle centrali termo-elettriche alimentate a carbone. Il “cippato” è un materiale poco costoso, praticamente il risultato del ciclico disboscamento della macchia mediterranea per motivi di controllo della riforestazione. Ma adesso si scoprono concorrenti che puntano anch’essi al “cippato” su altri porti: compreso quello di Genova, dove nei giorni scorsi l’Autorità portuale di Luigi Merlo ha annunciato con grande rilievo l’arrivo di navi per il nuovo traffico, con lo sbarco del materiale.
[hidepost]Il “cippato” s’imbarca su speciali rinfusiere che lo portano alle centrali del centro e sud Italia dove viene additivato al carbone per aumentarne il potere calorico. Da un anno a questa parte il “cippato” è diventato un traffico importante e non solo per il TCO. Tanto importante che stanno cominciando a nascere, come accennato, i concorrenti anche in altri porti del range tirrenico.
Se i vertici del TCO non sembrano particolarmente preoccupati per l’aumento della concorrenza su questo materiale – anche perché i siti di produzione sono più vicini al nostro scalo che non a quello genovese – è evidente che comunque la lotta si sta facendo dura un po’ in tutti i comparti merceologici: il container, che è l’indicatore primo della salute dei grandi traffici intercontinentali, stenta a ripartire non solo su Livorno e l’edilizia in crisi non “consuma” piastrelle la cui materia prima è stata per decenni uno dei pilastri dei traffici del TCO. Adesso si rimedia con il “cippato”: in attesa che il tante volte promesso trasferimento del terminal dalla calata Orlando alla sponda est della Darsena Toscana consenta di rinnovare anche le apparecchiature di sbarco/imbarco e di puntare a nuovi comparti merceologici. E’ da rilevare che il ritardo dell’approvazione del piano regolatore del porto di Livorno è dovuto proprio alle modifiche proposte alla calata Orlando per trasformarla in banchina di attracco delle navi da crociera. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare lo studio chiesto all’istituto specializzato di Venezia sugli effetti del proposto “raddrizzamento” del dente della banchina. Nel frattempo si aspetta di conoscere come e in che modo le annunciate modifiche alla legge 84/94 – anch’esse attese entro la fine di agosto nel decretone omnibus del governo Renzi – potranno influire sui tempi di approvazione dei piani regolatori portuali.
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