Piombino tra speranze e delusioni a rischio anche le navi militari?
Nessun impegno formale dai rappresentanti del governo centrale alla recente festa dell’Unità – E c’è anche qualche timore per i rallentamenti dei lavori sul nuovo porto

Andrea Orlando
PIOMBINO – Sono arrivati due grossi calibri, il ministro della giustizia Andrea Orlando e il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, per il dibattito sull’“accordo di programma” per Piombino. L’occasione, la festa dell’Unità della settimana scorsa proprio a Piombino.
Una volta, le feste dell’Unità avevano credibilità e successo specie per le salcicce arrosto e l’entusiasmo dei volontari comunisti. Oggi, con l’Unità in crisi e il partito anche, il rilancio su temi importanti come il dramma del lavoro a Piombino si è dimostrato un terreno minato: e il dibattito, sia pure guidato, non è riuscito a dare la speranza che i tanti lavoratori di Piombino si attendevano. Perché l’accordo di programma, alla fine, non sembra aver risolto molto. Assai meno di quanto avevano sperato che potesse risolvere, in particolare, l’arrivo del relitto della “Costa Concordia” da smaltire con il lavoro assicurato a qualche migliaia di persone per almeno due anni.
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Silvia Velo
Se n’è parlato sottopelle, perché una festa è una festa e non si può guastarla con domande urticanti. Ma a Piombino lo scippo della “Costa Concordia”, operato da Genova con il pieno assenso del governo centrale, brucia ancora. E anche i lavori finanziati per il piano regolatore del porto che dovrebbe portare a fondali da 20 metri e nuove banchine, vengono tenuti sotto osservazione perché c’è la preoccupazione che passata la festa, gabbati li santi: ovvero che i tanti fondi promessi e dati per stanziati alla fin fine tornino a fluire nel calderone della “spending review”. Dopo lo scippo del relitto, i lavori in porto sono stati, come noto, rallentati. Si è detto che è stato perché il flusso dei camion con i materiali di cava rischiava di diventare insostenibile sulle strade dei vacanzieri – specie per l’Elba e dall’Elba – ma qualcuno ha voluto vederci un colpo di freno al progetto. Luciano Guerrieri lo smentisce. Il suo impegno come ex presidente dell’Authority per due mandati e attuale commissario riconfermato, lo vede in prima linea anche per una orgogliosa rivendicazione di una strategia nella quale aveva creduto, e si è poi scontrata invece con il flop della Regione e con la preponente offensiva del governo a favore di Genova. Guerrieri non lo dice, ma adesso ha anche un altro timore: che finisca a Genova pure il promesso premio di consolazione, ovvero lo smantellamento delle navi militari da rottamare. Alcuni segnali sono già arrivati, sia dai genovesi che dagli ambienti romani. Alla festa dell’Unità sia il ministro Orlando che il sottosegretario Velo non hanno sottoscritto alcun impegno assoluto.
Per Piombino sarà un autunno molto caldo anche per questo.
A.F.
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