Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Una gara i dubbi la speranza

LIVORNO – Si fa presto a dire gara: ma per i bacini che gara sarà? Lo sapremo presto, perchè è confermato che tra una settimana, mercoledi 9, in comitato portuale se ne conosceranno i dettagli.
[hidepost]E dalle prime indiscrezioni – l’apposita commissione a palazzo Rosciano si è riunita già tre volte e una quarta è imminente – sembra chiaro che i sogni pindarici di riportare le grandi navi nel bacinone rimarranno sogni. I riferimenti peraltro sono già nel Pot: riparazioni di piccole e medie unità e di maxi-yachts. Pare che ci sia anche un altro termine da deliberare: va in gara il “comparto bacini”, il che potrebbe anche significare – se le parole hanno significato – che il bacinone non è necessariamente il target unico o principale: e al limite potrebbe anche rimanere una grande darsena. Interpretazione tirata per i capelli? Può darsi: ma a quanto pare, non del tutto impossibile.
Una gara è una gara e certo le condizioni da porre sono tali da consentire che partecipino più d’un concorrente, altrimenti non sarebbe gara. Ma non va dimenticato che il cantiere Benetti ad oggi ha alcune chances: la costruzione in parte già avviata di almeno 3 mega-yacht da 100 metri (vere e proprie navi: per fare un paragone, i traghetti Toremar che attraccano a Livorno sono poco più di 60 metri) che hanno bisogno per essere varati e alati del bacino galleggiante e di un percorso interno non compatibile ad un utilizzo in mano altrui del bacinone. Poi c’è il problema delle aree a terra: sono tutte di Benetti, come fare con altre destinazioni? E ancora: l’alimentazione elettrica del “comparto bacini” oggi viene dalla Benetti, va prevista – in caso di altri subentranti – una cabina tutta nuova con una rete autonoma; da costruire dove? Infine: sembra che la commissione di palazzo Rosciano sia particolarmente attenta ai dettagli ambientali: ovvero, tutela massima dell’area, delle abitazioni, delle barche e ovviamente di chi ci lavora.
Insomma, ben venga la gara. Purchè tenga conto delle realtà, delle esigenze del territorio e di una portualità che non ha bisogno di avventure. E vinca il migliore.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
1 Ottobre 2014

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora