Una diffida sul Porto Franco di Trieste
TRIESTE – Nella ricorrenza del Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954 che ha affidato al governo italiano l’amministrazione fiduciaria del Territorio Libero di Trieste, il Movimento Trieste Libera ha contestato con lettera ufficiale al ministro italiano dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, la legittimità dell’inserimento del Porto Franco internazionale di Trieste nel sistema dei porti italiani.
[hidepost]La comunicazione è stata inviata anche al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e alle ambasciate degli Stati che hanno diritti o interessi nel Porto Franco, che è stato creato con il Territorio Libero di Trieste dal Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 (art. 21). Il Movimento Trieste Libera afferma che il Governo italiano vìola il mandato di amministrazione fiduciaria simulando sovranità dello Stato italiano e soffoca il Porto Franco di Trieste per favorire i porti italiani.
La lettera al ministro Lupi è accompagnata perciò da una “Diffida internazionale” sugli obblighi e i diritti del Porto Franco di Trieste che il Movimento ha presentato a Vienna il 9 settembre 2014 per la stampa austriaca, i corrispondenti stranieri e gli addetti stampa delle ambasciate accreditate in Austria, suscitando vivo interesse. Nella lettera a Lupi il presidente del Movimento, Roberto Giurastante, chiede ora che il problema venga affrontato dal Consiglio dei Ministri del Governo amministratore fiduciario italiano.[/hidepost]