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Single Window e dogana elettronica

ROMA – E’ necessario orientare le politiche europee in ambito logistico verso la realizzazione di sistemi integrati tra le pubbliche amministrazioni coinvolte nei controlli del commercio internazionale, allo scopo di velocizzarli, contenerne i costi e migliorarne l’efficacia.
[hidepost]E’ quanto ribadito al seminario di alto livello “Dogana 2020” a Venezia il 14 e 15 ottobre, sul futuro della dogana elettronica, organizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Commissione europea, nell’ambito del semestre Italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.
All’evento hanno partecipato, oltre ai rappresentanti della Commissione europea, i vertici delle amministrazioni doganali di 35 Paesi in rappresentanza degli Stati dell’Unione Europea, dei Balcani, della Turchia e del Libano. Per l’Italia, oltre all’Agenzia hanno preso parte ai lavori l’Autorità portuale di Venezia, il ministero della Salute, il ministero dello Sviluppo economico, la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera.
Il seminario ha illustrato la politica da promuovere per adottare il Single Window (Sportello Unico) a livello europeo, nel contesto del processo di revisione – iniziato nel 2013 – della Decisione “e-Customs”.
Tra i vantaggi dello Sportello Unico Doganale: – la riduzione dei tempi di controllo e dei connessi minori costi per gli operatori economici; – le partite di merci non sono sottoposte a più controlli effettuati in tempi diversi dalle varie amministrazioni, concentrando in un unico momento i vari tipi di controllo (doganali, tutela della salute, sicurezza, ambiente, anticontraffazione etc.); – lo Sportello pone fine alla frammentazione di un processo di sdoganamento che, spesso, richiede oltre alla dichiarazione doganale, la presentazione di numerosi documenti, rilasciati su carta e da enti diversi.
“E’ importante realizzare la completa digitalizzazione del processo di sdoganamento sulla base della necessità di realizzare semplificazioni e facilitazioni a favore di tutte le imprese, incluse le medie e piccole che costituiscono la struttura portante di molte economie europee” – ha dichiarato il sottosegretario di Stato per l’Economia, onorevole Pierpaolo Baretta.
Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Giuseppe Peleggi, ha invitato le amministrazioni degli altri Paesi a “Seguire il modello utilizzato per la realizzazione dello sportello unico doganale in Italia caratterizzato dall’ampio coinvolgimento nel processo di reingegnerizzazione delle procedure non solo delle Amministrazioni Pubbliche coinvolte, ma anche delle Associazioni di categoria dell’intero settore della logistica per consentire di integrare velocemente, con facilità e costi minimi i nuovi sistemi con quelli aziendali”.
“Allo stato attuale nell’Unione europea i singoli Stati membri effettuano i controlli secondo modalità e tempi diversi in cui prevalgono in molti casi gli interessi nazionali su quelli dell’UE, determinando un cattivo funzionamento del mercato interno – ha dichiarato Giovanni De Mari, presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, intervenuto al convegno. Ai fini del buon funzionamento delle dogane è importante lo sviluppo dello sportello unico doganale insieme alla standardizzazione dei controlli e l’armonizzazione dell’analisi dei rischi a livello comunitario.
Pertanto, è necessario individuare gli interessi collettivi prioritari da tutelare, effettuare controlli mirati ed efficaci sia alla frontiera che all’interno del territorio ed evitare così la distorsione dei traffici”.

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Pubblicato il
22 Ottobre 2014

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