Dieci miliardi da Lupi alle infrastrutture ma quasi tutto è all’alta velocità di FS
Il dettaglio degli interventi previsti e le cifre destinate – Per i porti 300 milioni dedicati “all’accessibilità e ai collegamenti con il retroterra”- I fondati timori intorno al completamento dell’autostrada E-1 tra Cecina e Civitavecchia
ROMA – L’aveva promesso all’assemblea di Confitarma, l’ha ribadito – snocciolando cifre e impegni con maggiori dettagli – nell’intervista a “Il Sole-24 Ore” di due giorni fa: il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi sostiene che alle infrastrutture sono stati assegnati, tra decreto “Sblocca Italia” e Legge di stabilità, 10,5 miliardi da spendere nei prossimi anni.
[hidepost]Dalla sola Legge di stabilità arriveranno 6,4 miliardi di euro: quasi unicamente dedicati però allo sviluppo della rete ferroviaria, e quasi unicamente ai progetti del nord Italia.
Il dettaglio: 1,5 miliardi all’alta velocità Brescia-Verona, altrettanto alla Verona-Padova, 400 milioni al terzo valico Milano-Genova (più 200 milioni dallo Sblocca Italia) e 570 milioni al tunnel del Brennero. Per il terzo valico a servizio del porto di Genova Lupi ammette che siamo a metà del finanziamento (occorrono 1,2 miliardi) ma promette che il resto sarà reperito “in corso d’opera”. Altri finanziamenti sono indirizzati alla manutenzione della rete ferroviaria (500 milioni) e stradale (393 milioni all’Anas), Infine per i porti: Lupi non parla di interventi diretti, ma di 300 milioni “per opere di logistica e di accessibilità alle strutture portuali … perché non è pensabile sviluppare porti che non abbiano collegamenti fondamentali con il retroterra”.
Fine della corsa, per quanto riguarda almeno i dettagli forniti dal ministro. Ed è inutile dire che i tanti progetti esclusi – o almeno non citati – non rinunceranno a tornare all’attacco. E’ di questi giorni la polemica arroventata contro la marcia indietro di SAT – la società che ne ha l’appalto – sulla realizzazione dell’eterna incompiuta, l’autostrada tra Cecina e Civitavecchia. L’interruzione storica (e vergognosa) della direttrice autostradale Europa 1 tra Calais e Reggio Calabria sembrava dovesse finalmente risolversi con l’impegno assunto tre anni fa da SAT: tanto che sono stati realizzati il pezzetto “scandalo” (per l’alto pedaggio) a nord di Cecina (i maligni l’hanno battezzato “autostrada Matteoli” dal nome dell’allora ministro) e un abbozzo di lavori a nord di Civitavecchia: lavori questi ultimi praticamente con il passo del gambero, perché SAT prima ha chiesto una integrazione di 270 milioni allo Stato, poi pare stia mollando tutto, con formale rinuncia all’incarico. E si scopre che dai finanziamenti per le infrastrutture anche quei 270 milioni intanto sono spariti. Come rischia di sparire ancora una volta il progetto autostradale, forse sostituito da un adeguamento sub-autostradale dell’Aurelia (e chissà con che tempi) e la realizzazione della fondamentale “bretella” veloce di accesso al porto di Piombino.
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