Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Forcieri per WiderMos a Bruxelles ironizza sui porti del Nord Europa

Contestata la loro levata di scudi contro i porti del Mediterraneo – Riequilibrare impegni e sviluppo delle infrastrutture

Lorenzo Forcieri

BRUXELLES – Si è tenuto a Bruxelles il convegno con tutti i partner europei del Progetto WiderMos, di cui l’AP della Spezia è capofila, per condividere con la Commissione UE e gli oltre 50 stakeholders e supporters che hanno partecipato all’evento, alcuni degli importanti risultati preliminari del progetto già raggiunti attraverso lo sviluppo del MoS Study.
All’evento dal titolo “Motorways of the Sea – today and tomorrow: state of the art and prospective options for 2020 and beyond”, organizzato dall’AP della Spezia in quanto coordinatore Widermos, ha partecipato il presidente dell’AP, Lorenzo Forcieri che ha aperto i lavori assieme al nuovo coordinatore UE delle Motorways of the Sea (MoS) Brian Simpson, ed a Josè Anselmo Ten-T Policy European Commission DG MOVE.
[hidepost]“Siamo orgogliosi di coordinare questo progetto non solo a nome della nostra città portuale, La Spezia, ma anche a nome dell’Italia che sta vivendo un periodo di grandi trasformazioni e che sta uscendo da un periodo molto difficile grazie ad un profondo processo di riforme ha detto Forcieri nel suo intervento di apertura -. Un Paese, l’Italia, i cui ottimismo, capacità di fare, fantasia, forza, sono indispensabili all’Europa, anch’essa in una fase economica critica. La pronta attuazione di grandi programmi europei come il Connecting Europe Facility possono fornire un contributo importante per la ripresa e lo sviluppo affrontando anche le sfide ambientali che abbiamo di fronte: decarbonizzazione, uso di carburanti puliti nel settore marittimo e dei trasporti, uso dell’LNG, elettrificazione delle banchine nei porti”.
Il presidente Forcieri si è poi soffermato sull’atteggiamento tenuto negli ultimi giorni dai principali porti del Nord Europa che si sono uniti per manifestare la loro contrarietà ad una politica di investimenti UE nel sud Europa, giudicandoli “inutili”. Forse questi porti vorrebbero che gli scali del Mediterraneo salutassero con le bandierine le navi che passano per andare al nord?
“Non c’è dubbio che, oltre che per capacità e per tradizioni storiche, questi porti si siano anche avvantaggiati delle carenze infrastrutturali delle aree del sud europeo – ha dichiarato Forcieri. Carenze che è giusto riequilibrare, perché l’Europa ha interesse ad avere infrastrutture bilanciate per uno sviluppo equilibrato ed armonico, non continuando ad investire nelle aree già fortemente infrastrutturate. Così come è interesse dell’Europa raggiungere gli obiettivi ambientali fissati nel Piano 20-20, ad esempio per la riduzione di CO2 ecc., raggiungibili anche con investimenti infrastrutturali coerenti.

[hidepost]

Pubblicato il
25 Ottobre 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio