Risorse per l’autotrasporto merci ko l’Ecobonus, saranno strutturali
La minaccia delle sanzioni dell’UE e l’esigenza di interventi programmati che consentano una ristrutturazione del comparto anche attraverso aggregazioni – Previsti 250 milioni all’anno
ROMA – Risorse all’autotrasporto merci da episodiche (e sempre in bilico) a strutturali. E’ il testo del nuovo decreto, già con l’ok del Quirinale, che passa adesso alle Camere per l’approvazione. Riguarda sia le imprese che i padroncini: le risorse diminuiscono (250 milioni all’anno) ma almeno diventano sicure e permettono agli imprenditori del comparto di programmarsi negli anni, con servizi e investimenti.
[hidepost]Un bel passo avanti anche rispetto agli ultimi anni in cui sono stati erogati oltre 5 miliardi di incentivi, senza però alcuna programmazione né certezza sul futuro per le aziende.
Anita (Confindustria) e Confcommercio (Fai-Conftrasporto) si sono dette d’accordo sulla linea presentata. Ma l’iter è come sempre ancora lungo ed affidato a decreti attuativi. In particolare va deciso come ripartire i 250 milioni all’anno. Si parla di destinarne il 20% alle iniziative di ristrutturazione ed aggregazione tra imprese e padroncini.
La decisione di passare finalmente a provvedimenti strutturali e più coordinati è stata presa anche sullo stimolo della Corte dei Conti, che a più riprese ha emesso rilievi sulle modalità di erogazione dei contributi e su quelli che sono stati spesso considerati interventi “a pioggia”. C’è anche l’imbarazzante caso dell’Ecobonus, il contributo per incentivare l’uso dei traghetti da parte dei tir: lodevole iniziativa di legge, per più anni propagandata per alleggerire il traffico stradale dai mezzi pesanti; ma oggetto di una indagine della UE che ha costretto l’Italia a sospendere il contributo. E adesso si cerca di ripartire con una programmazione che non ricada sotto la mannaia dei controllori europei per gli aiuti di Stato.
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