Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Nuovo Codice della nautica: speranze (e qualche timore)

Promesse semplificazioni e anche cultura del mare nelle scuole: ma c’è l’incognita delle sanzioni più severe e dell’adeguamento a direttive Europee più costose

ROMA – Speriamo che almeno questa volta non sia valido il famoso aforisma di Mark Twain (“Ogni volta che il governo vara una nuova legge corro a nascondere il portafogli”). Perché il recente, trionfale annuncio dell’Ucina secondo cui il Senato ha approvato la legge delega per la riforma della nautica comporta certo alcune speranze, ma anche qualche preoccupazione: specie dove si cita l’adeguamento alle norme europee per l’innalzamento dei requisiti tecnici delle imbarcazioni (altre procedure alla base di carte bollate?) e la limitazione delle emissioni sonore e gassose dei motori. Sarebbe, per l’agonizzante nautica da diporto popolare, il vero colpo di grazia.
[hidepost]Tra le norme anticipate dal testo varato dal Senato c’è anche l’inasprimento delle sanzioni per la guida pericolosa (ma con quali parametri verrà individuata? Il termine ad oggi è quantomeno generico, lasciato spesso alla sola valutazione del singolo agente di polizia), per quella in stato di ubriachezza o sotto stupefacenti (bene!) e nell’ambito delle aree riservate alla balneazione. Quest’ultimo punto è anch’esso a rischio di interpretazioni fuorvianti: ci sono state segnalazioni nel passato di multe fatte a diportisti che si erano tuffati dalla propria barca in calette semideserte, dove zelanti militari della Guardia Costiera li avevano sanzionati poiché “essendosi tuffati in acqua per fare il bagno erano automaticamente in zona balneare”… Si spera che ci siano norme finalmente chiare e umane.
Vediamo gli aspetti più chiaramente positivi. Sono previste non specificate “semplificazioni degli adempimenti a carico dei diportisti” (e Dio sa se ce n’è bisogno). Prevista anche la destinazione d’uso per la nautica minore delle strutture demaniali che presentano caratteristiche idonee ad essere utilizzate come ricovero a secco di piccole unità (benissimo), la regolamentazione nazionale della locazione dei natanti e le procedure di PSC (Port State Control) oggi penalizzanti per le barche straniere in entrata. Piani formativi scolastici sono previsti (sperando che non rimangano pie intenzioni) sulla cultura del mare e l’educazione marinara.
Quando la legge delega approvata nei giorni scorsi al Senato sarà varata anche dalla Camera, spetterà al governo emanare “uno o più decreti legislativi” per attuare le semplificazioni e aggiornare la normativa di sicurezza. Incrociamo le dita e speriamo bene…
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Novembre 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio