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Antincendio a Porto Empedocle: esercitazione su un motopesca

Intervento congiunto delle forze navali e portuali – Il precedente sulla motonave Adriatica

AGRIGENTO – Da tempo nell’occhio del ciclone per gli sbarchi dei migranti, l’area portuale di porto Empedocle ha visto di recente una esercitazione antincendio, coordinata dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, per verificare lo stato di efficienza e di prontezza operativa del personale delle amministrazioni interessate e degli operatori portuali. All’evento hanno partecipato due motovedette della Guardia Costiera, un mezzo nautico dei Vigili del Fuoco, un rimorchiatore portuale, un’imbarcazione della Corporazione Piloti, un automezzo dei Vigili del Fuoco, un’autoambulanza del servizio 118 e personale del Gruppo Ormeggiatori, per un totale di 35 persone coinvolte a vario titolo in mare ed a terra.
[hidepost]La simulazione ha riguardato un’emergenza dovuta ad un incendio scoppiato a bordo del motopesca BARBARA II, in fase di rientro agli ormeggi, in cui è rimasto ustionato un componente dell’equipaggio. Alle ore 10.13 il peschereccio ha comunicato alla Capitaneria di Porto di aver subìto un incendio a bordo, a poche centinaia di metri dall’imboccatura del porto. La sala operativa ha dato subito l’avvio alla macchina dei soccorsi, disponendo l’uscita delle motovedette CP 819 e CP 765 della Guardia Costiera, del rimorchiatore “Vigata” (dotato di manichette per spegnere l’incendio), di un gommone dei Vigili del Fuoco e dell’imbarcazione PE 1306 dei Piloti del porto. In banchina sono intanto arrivate due autopattuglie della Capitaneria di Porto e personale del Gruppo Ormeggiatori, mentre veniva richiesto l’immediato intervento di una autocisterna dei Vigili del fuoco e di una autoambulanza del servizio 118 per concorrere allo spegnimento dell’incendio e per le successive cure al marittimo ustionato.
Le unità navali hanno raggiunto il peschereccio poco dopo l’ingresso nello specchio acqueo portuale, iniziando l’opera di spegnimento dell’incendio (simulato con alcune boette fumogene) che è stata perfezionata in banchina dai vigili del fuoco. Il personale medico del servizio 118 è quindi salito a bordo dell’unità per prestare assistenza alla persona ustionata, sbarcata con una barella e poi trasportata sull’ambulanza per il trasferimento al pronto soccorso. Alle ore 10.50 l’esercitazione è stata dichiarata conclusa, con esito ampiamente positivo per quanto riguarda sia i tempi di intervento del personale impiegato e dei mezzi utilizzati, sia la corretta attivazione e la conoscenza delle procedure di emergenza previste nel piano antincendio portuale.
Tutte le fasi dell’esercitazione, dalle comunicazioni (via radio e telefono) alle operazioni sul campo, sono state condotte con l’impegno di un intervento di soccorso vero e proprio, ciò che ha permesso di evidenziare – dice una nota della Guardia Costiera – un ottimo grado di preparazione da parte di tutte le componenti. Tempi di intervento rapidissimi, competenza e preparazione del personale ed azione sinergica da parte di tutte le amministrazioni coinvolte sono gli elementi fondamentali per contrastare fenomeni di reale necessità in ambito portuale, come peraltro dimostrato la notte del 6 aprile scorso in occasione dell’imbarco di una notevole quantità di acqua nella sala macchine della nave ADRIATICA I (sotto sequestro nello scalo di Porto Empedocle) il cui affondamento è stato evitato solo grazie all’immediato intervento di personale della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco e dei servizi portuali; intervento che ha scongiurato gravi danni alle opere infrastrutturali ed all’ambiente marino ed ulteriori ripercussioni all’economia portuale.

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Pubblicato il
24 Dicembre 2014

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