Operatori turchi a Livorno per sviluppare traffici ro/ro
L’incontro a Palazzo Rosciano e nella sede della Camera di Commercio – Le imprese livornesi che hanno partecipato al confronto
LIVORNO – La Turchia è sempre di più un colosso economico affacciato nel Mediterraneo come ponte con il Caucaso. E adesso Ankara getta un ponte verso Livorno. A Palazzo Rosciano, sede dell’Autorità portuale è stata ricevuta una folta delegazione turca. La visita, programmata da tempo e organizzata da Port Authority, Camera di Commercio e Toscana Promozione, è stata qualcosa di più che una semplice “presa di contatto” ma una prova di intesa generale che si inserisce nel solco di relazioni già consolidate da tempo.
[hidepost]La Turchia è infatti considerata da molti – come già accennato – uno dei paesi più forti del terzo millennio e si trova praticamente al crocevia di tre continenti: Asia, Europa e Medio Oriente. E’ anche il primo partner commerciale dell’Italia nell’area mediterranea: sono 1.188 le imprese italiane attive nel paese, con un fatturato di 20 miliardi di euro e un impatto occupazionale di oltre 130 mila addetti.
«Nella visita dei giorni corsi – ha dichiarato il presidente Gallanti – si è ribadito il reciproco interesse a rafforzare gli attuali rapporti commerciali e a svilupparne di nuovi. In particolare, ci sono ottime opportunità sul fronte dei rotabili. Chiaramente – come sottolineato da più di un operatore turco – andrebbe prima risolto, a livello nazionale, il problema del numero limitato dei permessi rilasciati agli autotrasportatori turchi: 13 mila all’anno sono troppo pochi per soddisfare le esigenze di mercato».
La trasferta turca a Livorno ha schierato colossi del calibro di Arkas, che vanta una flotta di 37 navi, e che ha da poco consolidato la propria presenza nell’Adriatico, ma anche di un Ro-Ro Isletmeleri AS, la compagnia traghetti da poco venduta dalla Equity firm americana KRR a una partnership formata dai fondi locali Esas e Actera. Nella guest list c’erano anche rappresentanti della Kaptanolgu Holding (specializzata nel trasporto delle merci alla rinfusa) e della Ulusoy Holding, un vero e proprio impero da 300 milioni di dollari di fatturato, che nel 2003 ha acquistato il porto di Çesme, e che oggi è particolarmente attivo nel settore dei Ro/Ro e in quello del break-bulk.
Sette le imprese del settore marittimo che hanno scelto di utilizzare questa importante occasione per incontrare i turchi: Base Spedizioni Internazionali Spa; Euromar Srl; Porto Spedizioni Internazionali; Mediterranean Sea Agency Srl; Unicoop Impresa; Tubino srl e Netorsped Surl.
A Palazzo Rosciano è stato il responsabile promozione e studi dell’APL, Francesco Ghio, a illustrare agli ospiti potenzialità e limiti dello scalo labronico: «Siamo soddisfatti per come si è svolto questo incontro – ha detto Ghio – gli operatori sembrano anche molto interessati alla possibilità di utilizzare le linee ferroviarie locali per caricare sui treni trailer, camion e semi-rimorchi. A tal riguardo, i rapporti con l’Interporto di Bologna ed i relativi progetti di collegamento ferroviario potranno rivelarsi molto utili per l’immediato futuro».
Dopo l’incontro con i vertici dell’Authority, la delegazione ha avuto modo di visitare il porto di Livorno e di conoscere da vicino i progetti di potenziamento infrastrutturale dello scalo livornese. La giornata è terminata presso la sede della Camera di Commercio con una serie di incontri bilaterali tra gli operatori.
«E’ provato – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio, Sergio Costalli – che le relazioni trasversali tra Italia e il Mediterraneo Orientale/Mar Nero sono quelle che offrono agli operatori le migliori condizioni in tema di risultati e ritorno economico. Abbiamo messo a disposizione degli ospiti turchi tutto il nostro Know-how. Speriamo che da questi incontri nascano nuove opportunità di sviluppo commerciale. Il potenziamento del traffico marittimo fra Turchia e Livorno deve rappresentare uno dei nuovi traguardi da raggiungere nei rapporti fra i due Paesi».
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