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Con le grandi navi di Uasc e di Grimaldi il Terminal Darsena Toscana torna ai record

Il rinnovato servizio Mina dell’alleanza Ocean Three con le sue prospettive – E il governatore Rossi ricorda che i tempi per la Piattaforma Europa sono sempre più stretti – I traffici del MEX con le “Repubbliche” per l’Africa occidentale

LIVORNO – L’hanno definita una “ripartenza”: grazie alla quale, con nuovi traffici e con una ripresa in particolare dei collegamenti storici per lo scalo labronico, quelli con il Nord America, il Terminal Darsena Toscana esce dal periodo nero del calo dei contenitori e punta entro quest’anno a recuperare i totali pre-crisi, ovvero almeno i 500/600 mila teu del record.
[hidepost]Ma gli obiettivi, annunciati in una conferenza stampa dal presidente Enzo Raugei e dall’ad Luca Becce e ribaditi ieri nella cerimonia di benvenuto della prima nave del servizio Mina, la “Al Rawdah” della Uasc sono ben più ambiziosi: puntano alla Piattaforma Europa, che rappresenta l’unica possibilità per il porto di Livorno di rimanere nella serie A. Come ha ripetuto il governatore della Toscana Enrico Rossi, ospite d’onore della cerimonia, siamo ormai alle fasi decisionali: o il piano regolatore del porto e il progetto della Piattaforma si concretizza entro quest’anno, o si perdono definitivamente sia i fondi europei, sia quelli regionali, sia tutte le velleità. Il messaggio è al sindaco Filippo Nogarin e ai tempi che il suo Comune si è preso per la variante che “blocca” il piano: sulla quale comunque il Comune starebbe accelerando, sia pure con molti distinguo ancora da valutare nella loro reale portata. In sostanza: il momento è storico, la grande occasione di Livorno è a portata di mano, perché lo shipping punta a navi sempre più grandi che ormai sono al limite dell’ingresso in Darsena Toscana. Anche il maggior azionista della Spa della darsena Toscana, il gruppo che fa capo al genovese Negri, si è detto interessato al project-financing se e quando si partirà sul concreto. In sostanza: o si ribalta il porto dei containers verso il mare (piattaforma Europa, da completare non oltre il 2020) o si ripiegano le ali delle speranze e si rimane un porto feeder – dice da tempo Rossi – con tutte le amare conseguenze anche per il lavoro. Speranze e conseguenze che il presidente della Port Authority Giuliano Gallanti ha lucidamente illustrato anche ieri.

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Ieri comunque è stata festa. In viaggio inaugurale la portacontenitori “Al Rawdah” della United Arab Shipping Agency (Uasc) ha scalato il Tdt nell’ambito dell’alleanza Ocean Three che apre il rinnovato servizio MINA (Middle East-Indian Sub Continent-North America) con una rotazione che comporterà un doppio scalo settimanale sul porto. E’ un traffico sostanzialmente nuovo che punta ai 60/70 mila contenitori teu all’anno e che offre grandi opportunità agli esportatori italiani specialmente nella tratta East-bound, cioè verso la costa atlantica degli Stati Uniti. La tratta West-bound, che tocca gli Emirati Arabi e l’Egitto, a sua volta è importante perché collega Livorno a mercati orientali in forte espansione. Il servizio MINA subentra, così impostato, al precedente AMERIGO per gli Usa che era gestito dai francesi di Cma-Cgm che oggi fanno parte dell’alleanza Ocean Three. C’è un nervo scoperto nel porto di Livorno, ed è quello della frequente “cannibalizzazione” di altri traffici già a Livorno – cioè di concorrenza interna al porto, che quasi sempre si traduce in guerra di tariffe e quindi in svalutazione del lavoro portuale – ma è stato più volte ribadito nella cerimonia che si tratta di un lavoro totalmente nuovo, non sottratto ad altri operatori locali, suscettibile di ulteriori crescite. Nella rotazione West il servizio tocca in Italia anche La Spezia e Genova mentre in quella East le navi scaleranno in Italia solo Livorno e Genova, Soddisfatto ovviamente il direttore generale di Uasc di zona, Filippo Gallo, che ha presenziato alla cerimonia dello scambio di crest e del brindisi augurale.
Con il MINA e la forte presenza delle navi Uasc, il Terminal Darsena Toscana consolida il proprio rilancio che è partito anche dal recente ritorno della israeliana Zim; un ritorno che sta registrando numeri molto interessanti anche al di sopra delle aspettative, con una media dallo scorso ottobre di oltre 40 mila teu e con solo per questo gennaio una prospettiva di oltre 30 mila teu.

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Una seconda novità è annunciata anche se non ancora ufficializzata: il terminal Tdt sta chiudendo – come ha sottolineato Luca Becce amministratore delegato della società – un accordo con l’armatore Grimaldi – il più importante d’Europa nel settore dei ro/ro – per un nuovo traffico tra Livorno e i porti dell’Africa occidentale (servizio MEX) con grandi navi tipo “Repubbliche” che scaleranno ogni quindici giorni e in seguito probabilmente ogni dieci giorni. Si tratta di unità di grandi dimensioni e portata mista, in grado di imbarcare automezzi ruotati, containers e merci consolidate, destinate ai porti di Dakar, Lomé, Lagos, Cotonou e Tema, con ulteriori destinazioni via Dakar. “Noi siamo terminalisti dei container”- ha detto Becce – ma non ci tiriamo indietro di fronte a un importante lavoro complementare: e in questo caso ci siamo dichiarati pronti a dare una mano alla compagnia Grimaldi, che non ha altre possibilità di scalo a Livorno viste le dimensioni delle navi impegnate in questo traffico. La linea Grimaldi – ha detto ancora Becce – data la particolarità dei paesi cui si indirizza, ha necessità di servizi efficienti e di operatività di primo livello; ed ha trovato nel Tdt il partner ideale”.
Il terminal – ha confermato ancora Becce – sta già predisponendo gli spazi appositi per i ro/ro, il project cargo e gli altri mezzi destinati a Grimaldi ed ha avviato alla formazione professionale specifica parte del personale.

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Pubblicato il
24 Gennaio 2015

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